Fino al 21 novembre Vicenza diventa palcoscenico della mostra Respiro promossa da Art of the world, organizzazione non governativa che promuove l’arte come forma di dialogo fra popoli e culture diverse, per la fondazione vicentina Zoè. Quattro spazi espositivi ospitano video e audio installazioni sul tema del respiro, una sperimentazione affascinante e originale.
Opere di Vito Acconci, Sheba Chhachhi, Masbedo, Nikos Navridis e Farid Rahimi animano gli spazi della Fondazione Zoé, della Loggia del Capitanato, del Teatro comunale e dello Spazio Monotono. Dalla scultura che respira di Navridis al video The water diviner dell’artista indiano Chhachhi con protagonista un elefante immerso nell’acqua. Dall’opera degli italiani Masbedo Distante un padre, che riflette sugli equilibri tra la vita e la morte, al filmato Untitled Movie di Rahimi che riprende paesaggi di montagna con una telecamera che segue il respiro dell’artista.
Un vero classico l’installazione sonora di Vito Acconci che, nel 1969 a New York, registrò i suoi passi, le sue parole e il fiato durante una corsa al Central Park. A completare la mostra una serie di manifesti o billboards che sembrano pubblicità, ma sono invece opere d’arte metaforiche sui problemi più contemporanei: inquinamento, degrado ambientale, droga, aids, follia e invecchiamento. Vicenza merita una visita, anche grazie a questa mostra che invita tutti a riflettere e a far respirare la mente.