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La musica di Cremona: lo Stradivari festival e il violino più prezioso del mondo
12 settembre 2016
Tempo di lettura-6 minuti
Inizia una nuova stagione per Cremona, una delle capitali musicali del nostro Paese. Una stagione che si preannuncia ricca di appuntamenti culturali di primo livello, tra festival di grande spessore e il ritorno di uno degli strumenti più famosi del mondo. Ma andiamo con ordine.
IL FESTIVAL STRADIVARI
Si potrebbe definire un caleidoscopio musicale nel quale gli interpreti intersecano generi e repertori, strumenti e formazioni, passato e futuro, grandi concerti e spettacoli per bambini: dal 24 settembre al 9 ottobre torna a Cremona STRADIVARIfestival, che ospita sul palco dell’Auditorium "Giovanni Arvedi" 8 spettacoli e oltre 50 musicisti. Giunto alla quarta edizione, il festival, sotto la direzione artistica di Francesca Colombo, offre al pubblico un repertorio che va dalla grande classica alla musica barocca, dal crossover al jazz, fino al gipsy.
Qualche cenno sul programma. Il festival prende il via sabato 24 settembre alle 21, con Fabio Biondi e l’ensemble Europa Galante: al loro debutto sulla scena cremonese, propongono una ricognizione del repertorio violinistico italiano della prima metà del XVIII secolo. Alternando forme e stili, generi e scuole locali, Biondi, insieme al suo violino Andrea Guarneri 1686, traccia un interessante confronto fra gli autori più rappresentativi del barocco italiano, da Antonio Vivaldi a Gaetano Pugnani e Francesco Geminiani, da Pietro Antonio Locatelli a Pietro Nardini.
Venerdì 30 settembre è la volta di Avishai Cohen, che con il suo trio jazz porta in concerto brani dall’ultimo album, From Darkness, oltre a composizioni originali e ai successi più noti che hanno costellato una carriera ventennale. Gli amanti della grande classica non possono farsi sfuggire il talento proteiforme di Vadim Repin che, con il suo violino Antonio Stradivari Rode 1733 e accompagnato dal pianista Andrei Korobeinikov, propone musiche di Debussy, Prokof'ev, Stravinskij e Čajkovskij (sabato 1 ottobre), né il singolare omaggio a Ludwig Van Beethoven tributato da Leonidas Kavakos e dal pianista Enrico Pace (giovedì 6 ottobre). Kavakos, per l’occasione, si esibisce a Cremona suonando il suo violino Antonio Stradivari Abergavenny 1724.
Nuove suggestioni attendono gli appassionati della contaminazione grazie al talento eclettico di Géza Hosszu-Legocky, che insieme all’orchestra The Bohemian Virtuosi ci trascina in un viaggio musicale attraverso l’Europa, nel quale la tradizione classica si colora di atmosfere gipsy (venerdì 7 ottobre), mentre per il gran finale, sabato 8 ottobre, è atteso il virtuoso britannico Nigel Kennedy (due milioni di CD venduti, due anni di permanenza nelle classifiche UK e una menzione nel Guinness dei primati), il quale celebra la grandezza di Johann Sebastian Bach attraverso un programma anticonformista, dove il barocco incontra la musica contemporanea e il jazz tra eco celtiche, folk e rock.
GLI APPUNTAMENTI PER LE FAMIGLIE
Anche quest’anno, STRADIVARIfestival si rivolge ai più piccoli e alle loro famiglie; la domenica pomeriggio è dedicata a loro con due appuntamenti per avvicinare i bambini alla musica e agli strumenti ad arco: Gli StraOrdinari!, un omaggio a Stradivari a suon di archi, capitomboli e bolle di sapone (domenica 25 settembre, ore 17) e L’Apprendista Musicista, con musiche e improvvisazioni su temi da George Gershwin, Duke Ellington e Cole Porter (domenica 2 ottobre, ore 17).
IL VIOLINO PIU' PREZIOSO
La giornata conclusiva del festival è dedicata allo Stradivari Messia, il violino più prezioso al mondo. Nel corso di un importante convegno scientifico, il 9 ottobre, saranno presentati i risultati degli studi e delle analisi condotte al Museo del Violino e i maggiori esperti internazionali si confronteranno su questo strumento dallo straordinario valore storico ed estetico. Ma anche il grande pubblico potrà ammirare il grande strumento: dal 15 settembre al 18 dicembre 2016 il prezioso violino, simbolo e riferimento stilistico per i liutai di tutto il mondo, attualmente esposto all’Ashmolean Museum di Oxford, sarà infatti ospitato nelle sale del Museo del Violino.
A differenza di tanti altri violini costruiti da Antonio Stradivari, famosi per le loro straordinarie caratteristiche timbriche, il Messia non è praticamente mai stato suonato; deve la sua fama all’eccezionale stato di conservazione, con la vernice pressoché intatta, quasi fosse uscito ieri dalla bottega del Maestro. Questo perché, nel corso della sua storia, lo strumento è stato un “pezzo da collezione”, raramente suonato e accuratamente custodito dai proprietari che si sono succeduti.
Costruito nel 1716, il prezioso strumento è passato di mano in mano, viaggiando per migliaia di chilometri fra Italia, Francia e Gran Bretagna e, dal 1939, non si è mai mosso dall’Ashmolean Museum di Oxford. In occasione del terzo centenario, il Messia torna eccezionalmente a Cremona nell’ambito del progetto “friends of STRADIVARI”, il network internazionale promosso dal Museo del Violino fra quanti possiedono, suonano, amano, studiano o custodiscono i capolavori dei grandi liutai cremonesi. Nell’ultimo decennio, infatti, fra Cremona e Oxford si è consolidato un rapporto di collaborazione, iniziato con prestiti reciproci di strumenti e proseguito con la condivisione di know how ed esperienze, tanto che, in occasione della riqualificazione della sala degli strumenti antichi dell’Ashmolean, le vetrine sono state realizzate dalla ditta Goppion proprio sul modello di quelle del Museo del Violino.
Lo strumento appartiene al periodo d’oro di Stradivari, quello che va dal 1700 al 1718, quando il liutaio realizza molti dei suoi strumenti migliori utilizzando un modello ancora oggi imitato. Pare sia stato acquistato dal collezionista Cozio da Salabue direttamente da Paolo Stradivari, figlio di Antonio, nel 1775, per poi essere ceduto al mercante di violini Luigi Tarisio nel 1827. Tarisio si vantava spesso di possedere questo strumento meraviglioso, che però custodiva gelosamente senza mai mostrarlo a nessuno, tanto che un giorno il solista Delphin Alard avrebbe esclamato: “Il tuo violino è come il Messia. È sempre atteso, ma non compare mai”. Da qui il nome.
LE DICHIARAZIONI
“Ancor più che nelle precedenti edizioni, quest'anno il nome STRADIVARIfestival assume rilievo e significato. L'esposizione del Messia, violino prezioso e iconico, è un omaggio al liutaio, al Museo e a Cremona. Allo stesso tempo è occasione di ricerca e approfondimento, confronto e condivisione. Attraverso lo studio il passato incontra il presente e guarda al futuro. Ma il genio di Stradivari trova testimonianza diretta e viva anche nei concerti, dove i grandi solisti suonano strumenti di scuola classica cremonese, ed un'eco di fascinazione riverbera perfino negli spettacoli per bambini. Creatività e rigore scientifico, prodotto e gesto, contenuti simbolici ed oggetti meravigliosamente fisici si intersecano, dunque, in armonica intermittenza, per ampliare la conoscenza, stimolare la curiosità, in un concorso indispensabile di idee ed emozioni” ha detto Virginia Villa, Direttore Generale della Fondazione Museo del Violino Antonio Stradivari Cremona.
INFO
Tutte le informazioni e gli aggiornamenti sul festival sono disponibili sul sito www.stradivarifestival.it.
Fondazione Museo del Violino Antonio Stradivari Cremona