Tra i tanti patrimoni italiani che passano sotto silenzio, quello delle ferrovie dismesse è uno dei più sbalorditivi. Basta pensare che sono 5.700 i chilometri di strade ferrate che non sono più in funzione: giudicate improduttive o antieconomiche, sono state via via dimenticate, abbandonate, lasciate al loro destino. Eppure attraversano zone bellissime e sono spesso capolavori di tecnica e di storia. E potrebbero rappresentare un incredibile volano di promozione del territorio: qualcuno se n'è già accorto, per fortuna, e ha trasformato binari in piste ciclabili, recuperato linee a fini turistici, organizzato gruppi di salvaguardia. Ma c'è ancora tanto da fare. Anche perché "l'Unità d'Italia si è realizzata prima sui treni che lungo le autostrade: le ferrovie hanno unito il nord e il sud, l'Adriatico al Tirreno", come spiega Albano Marcarini, fondatore di Co.mo.do, la Confederazione per la mobilità dolce - cui aderisce anche il Touring Club Italiano - che da anni si batte per il loro recupero e la loro valorizzazione. Nell'anno delle celebrazioni del 150°, è un motivo in più per celebrare questo patrimonio, domenica prossima; e un'occasione ideale per scoprirlo.
Perché domenica è presto detto: il 6 marzo Co.mo.do, in collaborazione con tante altre realtà del nostro territorio, organizza la quarta Giornata nazionale delle ferrovie dimenticate. Dalle Alpi alla Sicilia, sono quasi novanta gli eventi in programma in 18 regioni: escursioni su tratte abbandonate, biciclettate, visite a treni storici e a depositi ferroviari, mostre fotografiche, presentazione di libri rievocativi, dibattiti, inaugurazione di rotabili restaurati. Ce n'è per tutti i gusti: basta trovare la manifestazione più vicina, più interessante o più "invogliante" sul sito della Confederazione.
Qualche esempio tra i tanti, per spingere a muoversi - e il meteo sembra giocare a favore, per una volta. Nel Pavese, si passeggerà da Voghera a Rivanazzano Terme lungo il tracciato dell'ex ferrovia Voghera - Varzi, con spiegazioni naturalistiche sulla fauna, flora e geologia delle zona; mentre nel Comasco si percorrerà il sedime originale dell'ex ferrovia Menaggio-Porlezza, che collegava i laghi di Como e Lugano. In Umbria, varie le attività per la valorizzazione della Spoleto-Norcia, una delle tratte più belle d'Italia, vero e proprio capolavoro di architettura: per esempio la visita gratuita al Museo della Ferrovia di Spoleto e l'escursione con carrozza a cavallo sulla ex tratta ferrata. In Sicilia, passeggiate per scoprire vecchie strade ferrate e nuove greenways (come la Dittaino-Piazza Armerina e la Partanna - Castelvetrano) e visite alle stazioni (come Marzamemi e Randazzo). Ma non vorremmo far torto a nessuno: il sito parla più di mille parole...