A pochi chilometri da Firenze

Si aprono i weekend d’autunno e la tenuta di Artimino, nel Comune di Carmagnola (Prato), sfodera i suoi colori più accesi. Circondati dalla bella campagna toscana fatta di viti, ulivi e lecci, alla sommità di un colle posto a una manciata di chilometri da Firenze si trovano infatti la Villa Medicea La Ferdinanda, l’Hotel Paggeria Medicea con il ristorante Biagio Pignatta e, sull’altra estremità del colle, secondo un concetto di ospitalità diffusa, le residenze per i turisti ricavate nel borgo medievale di Artimino.

La dimora di campagna dei Medici

Fulcro della tenuta di 732 ettari di Artimino è la maestosa Villa Medicea La Ferdinanda. Dimora di campagna dei Medici, è inserita nell’elenco dei Patrimoni dell’Umanità Unesco. Sorta nel 1596 per volere di Ferdinando I° de’ Medici, era circondata dalle antiche mura della tenuta di caccia medicea, Il Barco Reale, erette nel 1626 e lunghe 51 chilometri, di cui rimangono alcune tracce e una porta. A causa della moltitudine di comignoli che ne ornano il tetto, La Ferdinanda è nota anche come la Villa dei Cento Camini.

Affacciata sui vigneti

Villa La Ferdinanda fu progettata dall’architetto Bernardo Buontalenti e realizzata in soli quattro anni. La villa, che mantiene nella struttura qualche elemento di derivazione militare, è caratterizzata da una loggia aperta sui vigneti del Montalbano e da una maestosa scalinata a coda di rondine in pietra serena.

La cappella privata della villa

Fra i personaggi illustri che nel corso del tempo soggiornarono a Villa La Ferdinanda, che conserva gli affreschi di Domenico Cresti, detto il Passignano, e di Bernardino Poccetti, da ricordare Leonardo da Vinci, che disegnò il curioso girarrosto che si può ancora vedere nella cucina delle cantine granducali, e Galileo Galilei. La villa è aperta alle visite su prenotazione.

La paggeria rinascimentale è diventata un hotel

Un lungo viale alberato collega La Ferdinanda e l’hotel quattro stelle Paggeria Medicea, ricavato nella paggeria rinascimentale dei primi del Seicento, con 37 camere, piscina all’aperto e campo da tennis, al borgo medievale di Artimino. Il piccolo abitato, circondato dalle antiche mura dominate da un torre con orologio, sorge accanto alla pieve romanica di S. Leonardo.

Camera con vista (e spa)

Artimino ospita il centro wellness e spa della tenuta, aperto anche agli esterni, e 59 appartamenti ricavati in quelli che un tempo erano la fattoria e le abitazioni padronali. Tutti gli appartamenti, dotati di posto auto all’interno del borgo, hanno un angolo cottura, alcuni vantano anche una terrazza panoramica.

Un borgo di origine romana

Il borgo di Artimino, il cui nome deriva da Artemium, tempio di Artemide, vanta un interessante Museo archeologico, istallato nelle antiche scuderie della villa, che espone i reperti ritrovati sul territorio dell’insediamento etrusco (VIII secolo a.C.) e costituisce il punto di partenza per la visita del Parco Archeologico di Carmignano.

Reperti etruschi

Gli oggetti conservati nel Museo Archeologico provengono in gran parte dal Tumulo di Montefortini, uno dei più importanti della Toscana, da quello dei Boschetti, a Comeana, dall’insediamento fortificato di Pietramarina e dalle cinque tombe della necropoli di Prato Rosello, ad Artimino. Tra i pezzi esposti più importanti, un incensiere con iscrizioni in alfabeto etrusco settentrionale e una bellissima coppa di vetro dall’intenso colore turchese.

Anatra all'arancia (medicea)

La tenuta di Artimino vanta il ristorante gourmet Biagio Pignatta, ospitata in quella che un tempo era l’abitazione di Ser Biagio Pignatta, il primo maggiordomo di Ferdinando I° de’ Medici. La cucina è quella della grande tradizione toscana, che annovera fra gli altri i piatti portati in Francia da Caterina de’ Medici in seguito al suo matrimonio con Enrico II, come l’Anatra all’Arancia, e dall’impiego di materie prime di eccellenza provenienti dal territorio. Il tutto accompagnato da ricerca e innovazione. 

Lezioni di cucina rinascimentale

La cucina del ristorante Biagio Pignatta è firmata dello chef Michela Bottasso, piemontese di nascita ma toscana d’adozione, con una vasta esperienza internazionale, cui si devono anche le degustazioni e i corsi di cucina organizzati per gli ospiti, che hanno a disposizione anche mountain bike o biciclette a pedalata assistita per esplorare il territorio.

80 ettari di vigneti

Oltre a un orto di cinquemila metri quadrati che fornisce i prodotti a chilometro zero utilizzati nel ristorante Biagio Pignatta, e alle 17mila piante che producono un ottimo olio extravergine di oliva, grazie ai suoi 80 ettari di vigneti la tenuta ospita storici vitigni di sangiovese, cabernet, sauvignon e merlot.

Etichette di pregio

La tenuta di Artimino, di proprietà del Gruppo Olmo, produce fra gli altri due Carmignano Docg, Grumello e Poggilarca, i Doc Barco Reale di Carmignano, declinati nel rosso Ser Biagio e nella rosato Vin Ruspo, un Chianti di Montalbano Docg e gli Igt Artumes e Centocamini. Non mancano neanche piccole produzioni di vini da meditazione come il Vin Santo Occhio di Pernice.