Chi era Ettore Castiglioni? Pochi lo ricordavano, fino a ieri. Oggi forse un po' di più grazie a un recente film, Oltre il confine, dei registi Andrea Azzetti e Federico Massa, che in questi ultimi mesi sta riscuotendo tanti consensi nei filmfestival specializzati in tutto il mondo.

Ettore Castiglioni, milanese, figlio di una famiglia benestante, classe 1908, pur con una bella laurea in giurisprudenza non volle praticare la professione che voleva fargli fare il padre. Era uno spirito libero, amava la montagna e l'arte di arrampicare e si costruì la sua professione come compilatore di guide alpinistiche. Nel 1934, infatti, Club Alpino Italiano e Touring Club Italiano sottoscrissero un contratto come coeditori per pubblicare una collana di guide alpinistiche, le Guide dei Monti d'Italia, che voleva descrivere tutte le montagne del Paese e Castiglioni fu incaricato di redigere i primi titoli.

Di Castiglioni e della sua complessa vicenda umana e professionale se ne parlerà mercoledì 29 novembre alle ore 18.30 nel negozio Tci di corso Italia a Milano in occasione dell'uscita del volume Il giorno delle Mésules, diari di un alpinista antifascista, edito da Ulrico Hoepli. Dialogheranno, per l'occasione, nell'ambito degli incontri Compagni di viaggio, Marco Albino Ferrari, curatore della collana Stelle Alpine di Hoepli editore e storico dell'alpinismo, e il giornalista Piero Carlesi, della redazione della rivista Touring.

Sarà un'occasione preziosa per ripercorrere lontane vicende tra gli anni Trenta e Quaranta che videro Castiglioni protagonista, prima sulle crode dolomitiche, poi alla Scuola militare alpina di Aosta, infine artefice dell'espatrio in Svizzera di numerosi antifascisti tra cui il futuro Presidente della Repubblica Luigi Einaudi, fino alla misteriosa fine in alta Valmalenco durante dal fuga dalla prigionia svizzera del passo del Maloja.