Erano quasi le tre del pomeriggio in Giappone, all’alba di stamattina in Italia, quando si è scatenato un terremoto da 8.9 gradi sulla scala Richter.
Le notizie che stanno arrivando nel corso della giornata raccontano di un evento di inaudita potenza che sta dando vita a una serie di reazioni a catena, a partire dallo tsunami, l’onda anomala di enormi dimensioni che, secondo gli esperti, potrebbe raggiungere anche coste molto lontane come le Hawaii e l’America Latina. Epicentro del sisma un punto nel mare al largo di Sendai sull’isola di Honshu, la più grande dell’arcipelago giapponese. La scossa ha raggiunto anche la capitale Tokyo, ma non sono stati segnalati per ora grandi danni a dimostrazione che le rigide regole per le costruzioni antisismiche hanno retto alla perfezione.
Grande difficoltà rimane nelle comunicazioni, ancora pressoché impossibili, e nei mezzi di trasporto. I mitici treni super veloci Shinkansen sono fermi, gli scali aeroportuali nazionali e internazionali sono chiusi, compreso Narita, l’hub raggiunto anche dai voli diretti di Alitalia attualmente sospesi (sul sito il timetable costantemente aggiornato).
Il sito della Farnesina, Viaggiare sicuri, informa che anche alcune linee della metropolitana sono bloccate e le autostrade a nord di Tokyo. L’edizione in inglese del più diffuso quotidiano nazionale, lo Yomiuri Shimbun informa che alcuni incendi si sono sviluppati nella capitale, ma registra il cedimento strutturale solo di un edificio utilizzato per cerimonie.
Difficile anche solo immaginare quali sarebbero potuti essere i danni in altri Paesi a forte rischio sismico, come l’Italia, non attrezzati con la stessa cura antisismica, di nuovo come l’Italia. Le testimonianze parlano di una scossa lunga più di un minuto, di un’intensità molto superiore anche a quella che ha travolto l’Aquila tre anni fa. I cittadini sembrano attrezzati e pronti a gestire l’emergenza, ma solo nelle prossime ore si potrà effettuare una reale conta dei danni.