C’è stata un’epoca in cui la vendemmia era una esperienza comune per quasi ogni famiglia italiana. Chiunque avesse un pezzetto di terra aveva anche qualche filare da cui ottenere il vino di uso quotidiano, per il fabbisogno della famiglia. Spesso non era un gran vino, ma era il vino fatto con le proprie mani (e piedi) ed era buono lo stesso. Anche perché quello c’era. Ora che la vendemmia la fanno in pochi, è diventata una moda partecipare a vendemmie turistiche e didattiche. Come succede per esempio il Friuli, dove dal 1 settembre tutti possono partecipare alle vendemmie aperte in una selezioni di cantine che operano la raccolta manuale delle uve. Un’occasione per imparare i segreti del mondo del vino direttamente dai vignaioli esperti, immersi nei vigneti di una terra vocata alla viticoltura.
Il vendemmiatore turista è una delle ultime frontiere dell’enoturismo e il Friuli Venezia Giulia è la prima regione d’Italia ad aver firmato un protocollo d’intesa con la cantine per offrire il valore di un’esperienza che quest’anno arricchirà l’offerta turistica della regione. La vendemmia turistico-didattica, lanciata da PromoTurismoFVG e dall’Associazione Città del Vino, prevede la possibilità per turisti e wine lover di vendemmiare ("vendemà" nella lingua friulana) nelle cantine del territorio regionale dal 1° settembre. Gli interessati potranno vivere un’attività a carattere culturale e ricreativo della durata di qualche ora o mezza giornata che si svolgerà nelle aziende vitivinicole dove la vendemmia avviene ancora attraverso la raccolta a mano dell’uva. L’esperienza sarà adatta anche alle famiglie, le quali potranno godersi l’esperienza da “vendemmiatori” insieme ai propri bambini in totale sicurezza. Sarà possibile prenotare direttamente nelle cantine coinvolte oppure scegliere i pacchetti comprensivi di soggiorno e vendemmia experience nelle strutture aderenti all’iniziativa. Tutte le informaziono sul sito di Turismo Fvg, qui.