Si intitola L’invenzione della felicità la retrospettiva organizzata al Museo Diocesano di Milano dedicata alle fotografie di Jacques Henri Lartigue. Sono 120 gli scatti esposti in un percorso che parte dalla mostra al MoMa di New York, che lo consacrò alla fine degli anni Sessanta e gli permise di conoscere il collega Richard Avedon che scoprì e lanciò Lartigue tra i grandi maestri della fotografia.
Una carriera inusuale, quella del fotografo francese, assai irregolare, avara di riconoscimenti ma intessuta di incontri decisivi che hanno finalmente condotto alla riscoperta dell’artista – avvenuta solo a partire dagli anni Sessanta – e al suo successivo riconoscimento come figura imprescindibile del mondo della fotografia. Attento e partecipe agli avvenimenti del Nevecento, nei suoi scatti Lartigue intreccia sempre i fatti della storia universale con i suoi affetti e il suo quotidiano. Il suo sguardo sulle vicende umane è caratterizzato da una straordinaria freschezza e da una particolare leggerezza, non da intendersi come superficialità, ma come capacità di mettere a fuoco nelle sue fotografie un mondo fatto di bellezza, di eleganza, di intimità.