Da poche settimane il parco circolante di vetture a metano ha superato in Italia le seicentomila unità. Un traguardo importante per la compatibilità ambientale della mobilità individuale, frutto degli ecoincentivi degli ultimi anni, visto che nel 2005 di auto a metano ne circolavano meno di 350mila.
Il risvolto paradossale, però, è che non solo è “evaporata” gran parte delle facilitazioni economiche per chi vuole acquistare una vettura alimentata a gas naturale. Ma che la crescita della rete distributiva del metano non marcia di pari passo con lo sviluppo del parco circolante. E, quel che è peggio, i nuovi punti di rifornimento non trovano spazio nelle aree dove più sarebbero necessari.
Così nel territorio comunale di Milano, capitale morale del traffico e dell’inquinamento, restano sempre e solo sei le aree di servizio che dispongono di metano (di cui una in tangenziale). Tanto per fare un confronto, nella vicina Austria la città di Vienna conta ben 19 aree di rifornimento per i mezzi a gas naturale e, tornando in Italia, Verona ne offre cinque e Padova quattro…
Altrettanto accade lungo le autostrade, dove il ritmo di crescita delle aree di servizio con impianto di metano ha come unità di misura il decennio. Col risultato di mettere in difficoltà non solo gli italiani che vogliono legittimamente usare le auto a metano per i lunghi viaggi ma anche i, sempre più frequenti, turisti stranieri che dispongono di vetture alimentate a gas naturale.
Per tutti l’unica carta da giocare è pianificare anticipatamente il percorso, così da mettere in programma le soste di rifornimento presso i 772 distributori attivi nel nostro Paese, grazie al sito www.metanoauto.com, che offre un aggiornato route planner con tutti i punti vendita di metano italiani ed europei. E munirsi di un navigatore satellitare portatile, nella cui memoria caricare il database dei distributori.