Si inaugura oggi alla Fondazione Arnaldo Pomodoro di Milano (via Solari 35), la mostra La scultura italiana del XXI secolo. Un progetto ambizioso che mira a scoprire in che direzione stanno andando le arti plastiche nel nuovo millennio attraverso le opere di 80 artisti.
Gli spazi della Fondazione Pomodoro sono perfetti per un’esposizione che vuole essere anche un’analisi o un bilancio delle tendenze italiane. Sono quindi esposte opere di artisti ormai storicizzati come Nunzio e Dessì, di loro colleghi della generazione cresciuta a cavallo tra i due millenni come Cattelan, Dynys, Beecroft, Arienti (nella foto l'opera: Corda di carta di giornale), fino ai giovani degli anni Duemila Tuttofuoco, Simeti, Previdi. Una bella scommessa che quindi mette a confronto diverse forme espressive anche se tutte riconducibili alla scultura. In pochi scelgono i materiali classici come il marmo o il bronzo. In molti però trovano chiavi di lettura importanti per il mondo che ci circonda.
Un buon modo per festeggiare i cinque anni di una Fondazione che proprio della ricerca e della celebrazione dell’arte scolpita, in qualsiasi forma, ha fatto la sua linea di condotta, anche approfittando di uno spazio grande e pensato ad hoc. In più, è l’arte italiana a essere protagonista, con un’attenzione particolare per quella prodotta dai più giovani che trovano così un posto di grande rilievo per esporre i loro lavori. La mostra prosegue fino al 30 gennaio.