

L’inizio della visita è senz’altro al Duomo. Una chiesa antica, la cui facciata è curiosamente bicolore - parte in arenaria, parte in marmo rosa veronese. Notate i portali e le architravi, risalenti al 1100; e poi, all’interno, le formelle dei Paratici infisse su alcuni pilastri della navata centrale: sono i simboli delle corporazioni artigiane che ne sponsorizzavano la costruzione. Bello anche il Campanile, del 1333, su cui svetta un angelo segnavento. Il Duomo è stato protagonista di un percorso straordinario per ammirarne la cupola, affrescata dal Guercino (cui avevamo dedicato un articolo ad hoc).

La passeggiata piacentina può continuare alla scoperta delle tante chiese disseminate nel centro storico. Stupisce, camminando - ma è una prerogativa di molte città di pianura - come gli esercizi commerciali siano concentrati in un paio di strade, via XX Settembre e corso Garibaldi, mentre altrove le case e i tanti palazzi aristocratici si susseguono in una progressione silenziosa. Dicevamo le chiese: molte quelle storicamente degne di nota, forse più per visitatori appassionati che per turisti di giornata. Ognuna comunque ha un elemento di particolarità.
Non dobbiamo dimenticare poi Santa Maria in Cortina, nei pressi di Sant'Antonino, dove dall'ottobre 2019 vi accolgono i Volontari Touring: in quest'articolo trovate tutte le informazioni su questo piccolo gioiello.

C’è poi San Sisto, dall’altra parte della città: preceduta da un cortile, la si ricorda per il coro intarsiato del Cinquecento, stupendo ancorché poco illuminato; e per l’incredibile storia che vede protagonista la straordinaria, dolcissima, unica Madonna Sistina di Raffaello, dipinta per la chiesa e poi venduta duecento anni dopo ad Augusto III di Polonia (da quel tempo è a Dresda). Una copia troneggia al posto dell’originale, in memoria di quello che avrebbe potuto rappresentare questa chiesa per Piacenza se ancora quell’opera fosse al suo posto. Scoprirete peraltro che i due noti angioletti diventati icone new age provengono da questo dipinto...

Se alle chiese preferite i musei, allora vi segnaliamo che a Piacenza c'è un biglietto cumulativo che permette di entrare a poco prezzo in cinque istituzioni museali cittadine. Tra queste, la Galleria e il Collegio Alberoni, che conserva un toccante Antonello da Messina (ma è aperta solo la domenica), il Museo della Cattedrale e quello civico di Storia naturale. Nei Musei civici di Palazzo Farnese sono ben dieci le collezioni ospitate, tra cui gli appassionati andranno in sollucchero per quella particolarmente estesa di carrozze. Da ricordare anche il Fegato di Piacenza, unico oggetto conosciuto al mondo che testimonia pratiche religiose etrusche, e il magnifico Tondo di Botticelli che raffigura la Madonna con il Bambino e San Giovannino.
Ma se dovete scegliere un solo luogo da visitare, non perdetevi la Galleria d'arte moderna Ricci Oddi. Perché è uno di quei piccoli tesori di provincia dove, una volta tornati a casa, si ha voglia di indirizzare gli amici. La storia è quella del gentiluomo piacentino Giuseppe Ricci Oddi che nei primi quarant'anni del Novecento acquistò una serie di dipinti e di sculture realizzati da suoi contemporanei, diventando uno dei collezionisti italiani più stimati e riveriti. Ricci Oddi non era un esperto di storia dell'arte, ma aveva un grande gusto e l'amore forse ingenuo per le cose belle: fatto sta che riuscì ad accumulare una serie impressionante di capolavori, legati dal filo rosso della contemporaneità.


Solo un accenno ai dintorni. Le valli piacentine, a poca distanza dal capoluogo, sono belle e ancora ricche di natura. Qualche consiglio per un itinerario fuori porta. Innanzitutto i tre borghi certificati dal Touring Club Italiano con la Bandiera arancione, uno più bello dell'altro: Bobbio, con il suo ponte sul Trebbia; Castell'Arquato, perfetta scenografia medievale; Vigoleno, piccolo castello cinto da mura (per i soci Tci c'è l'ingresso ridotto al Mastio). In primavera e in estate la val Trebbia è il paradiso di chi ama gli sport fluviali o semplicemente fare un bagno nel fiume: l'acqua è tra le più limpide della regione. Infine, gli scavi di Travo e di Velleia, una delle aree archeologiche più importanti della regione.
INFORMAZIONI
- Per ogni informazione per la visita, utilissimo il sito web del Comune di Piacenza: www.comune.piacenza.it.
- Riportiamo gli orari solo della Galleria Ricci Oddi (www.riccioddi.it; da martedì a domenica 9.30-12.30 e 15-18; ingresso ridotto per i soci Tci), lasciando poi al sito del Comune di Piacenza il compito di informare su tutti gli altri.
- Ricordiamo che è disponibile un biglietto d'ingresso, valido un anno, per visitare cinque musei di Piacenza Musei in Rete: i Musei Civici di Palazzo Farnese (biglietto ridotto per i soci Tci), la Galleria Ricci Oddi e i Musei del Collegio Alberoni, il Museo di Storia Naturale e Kronos - Museo della Cattedrale. Intero 17 euro; ridotto 13 euro.
- Per i camperisti, ecco la nuova area camper in viale Sant'Ambrogio: a questa pagina tutte le info.
- Scopri i nostri consigli su dove dormire e dove mangiare a Piacenza e dintorni!
- Le schede dei borghi Bandiera arancione sul sito www.bandierearancioni.it.
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