- Per leggere l'articolo sulla Ruhr, cliccare a questo link.
La Golden Madonna, "Madonna d'oro", risale al 980, all'epoca della badessa Matilde, ed è la più antica statua della Vergine a figura intera a nord delle Alpi. Alta 74 cm, con il Bambino su un braccio e un piccolo mondo in una mano, è il fulgido, doratissimo simbolo della gloriosa storia religiosa e imperiale di Essen. Una nuova illuminazione LED ora la fa emergere dal buio di una cappella, in fondo alla navata sinistra del Duomo. Con gli occhi smaltati in blu, bianco e rosso, il suo volto risulta un po' naif, lo scultore non era forse un genio dell'arte, ma quel che conta qui è il simbolo, oltre la ricchezza dell'opera.
Essen, la Madonna d'oro nel Duomo - foto Roberto Copello
Ricostruito dopo i bombardamenti del 1945, il Duomo (Essener Münster) rivela ancora l'impianto ottoniano del X-XI secolo, anche se fu fondato ancora prima, nell'anno 852, dal vescovo Altfrid di Hildesheim che aveva voluto una basilica per il potente monastero femminile, che per quasi mille anni, fino al 1803, fu motore dello sviluppo cittadino. Chi non si limita a una fugace occhiata alla Madonna dorata ha modo di scoprirvi tante cose notevoli, dal gigantesco candelabro a sette bracci dell'anno Mille a un “compianto” quattrocentesco con statue a grandezza naturale. La piccola chiesa gotica di San Giovanni Battista, unita al Duomo dal cortile d'ingresso, conserva poi due tele d'altare, capolavori realizzati da Barthel Bruyn il Vecchio tra il 1522 e il 1525 per l'altare maggiore dell'abbazia di Essen. Le tele sono dipinte su ambo i lati, e dunque sono esposte solo due immagini per volta: la Crocifissione si alterna alla Natività, l'Adorazione dei Magi alla Deposizione dalla Croce, che ha sullo sfondo l'immagine più antica della città di Essen.
Infine, disseminate dentro e attorno al Duomo ci sono anche moltissime opere di artisti contemporanei (sculture, portali, vetrate), che ne fanno quasi un museo d'arte religiosa moderna. Particolarmente amata dai bambini, sulla piazza sotto un platano che ha fama di essere l'albero più energetico di Essen, è la policroma statua del cardinal Franz Hengsbach: ai suoi piedi l'artista Silke Rehberg ha collocato un lupo capovolto sulla cui pancia c'è, sdraiato, un agnellino.
Adiacente al Duomo, il moderno museo dev'essere un altro dei segreti meglio custoditi di Germania. È infatti frequente trovarsi a contemplare in perfetta solitudine i suoi favolosi capolavori di oreficeria medievale. Il nucleo, costituito dal tesoro dell'ex monastero femminile di Essen, comprende la maggior collezione al mondo di arte orafa del periodo ottoniano-salico (X-XI secolo).
Lascia senza fiato, in particolare, la sala con quattro sensazionali croci processionali, smaltate finemente e intarsiate di colorate pietre preziose, grandi anche come noci. L'enorme cristallo di rocca violetto incastonato nel mezzo della croce della badessa Teofano (era la nipote della potentissima e omonima imperatrice venuta da Bisanzio per sposare Ottone II di Sassonia) conterrebbe reliquie della croce di Cristo. E alla stessa badessa Teofano appartenevano altri due oggetti sacri, decorati nella medesima, fastosa maniera: un reliquario con un chiodo della croce di Cristo e la copertina di un evangeliario, con delicatissime scene raffigurate nell'oro e nell'avorio. Spade intarsiate e corone pullulanti di gemme, calici e reliquiari, spille e anelli... Gioielli che danno l'idea di quanto a cavallo dell'anno Mille fosse ricco quel monastero femminile di Essen, legato a filo doppio con famiglia imperiale.
Essen, una croce processionale nel Tesoro del Duomo - foto Roberto Copello
Adiacente al museo, la Casa Vescovile si fa notare per il sorprendente portale realizzato nel 1956 da Ewald Mataré, con numerosi elementi simbolici che ricordano l'arte medievale. L'elegante angelo dorato che svetta sul tetto era stato pensato da Mataré (autore anche dei portali sud del Duomo di Colonia) per l'ingresso di quello che doveva essere il museo del Tesoro, ma poi Essen fu elevata a diocesi e l'edificio fu destinato a casa vescovile.
Essen, particolare della Casa Vescovile - foto Roberto Copello
Essen, l'angelo dorato sulla Casa Vescovile - foto Roberto Copello
Sfigurato dai bombardamenti della II guerra mondiale, il piccolo centro storico di Essen merita comunque una passeggiata lungo la pedonale Kettwiger strasse, la via dello shopping. Ci si ferma a vedere le figure semoventi del carillon Glockenspiel, che dal 1928 escono a ogni ora da 12 porticine nella torre sopra la gioielleria Pletzsch. Si passa davanti alla pulita facciata tardo ottocentesca del Grillo-Theater, tempio della prosa locale, e al più grande e (si dice) anche più bel cinema di Germania, il Lichtburg, che conta 1250 posti a sedere.
Essen, la sala concerto della Philarmonie - foto Roberto Copello
Meta imprescindibile per chi ama l'arte contemporanea, il Folkwang Museum è uno dei musei più visitati di Germania. Voluto a inizio XX secolo dal pionieristico collezionista Karl Ernst Osthaus, che gli diede il nome derivato dall'islandese Edda, il Folkwang oggi accoglie i visitatori in un luminoso edificio progettato da sir David Chipperfield. Le sue raccolte, organizzate ora secondo intriganti allestimenti tematici, spaziano da Van Gogh (quattro opere), Gauguin (quattro opere), Monet, Cezanne, Rodin, Renoir, Signac a Picasso, Kandinsky, Chagall, Otto Dix, Rothko, Fontana, Richter.
Essen, il Folkwang Museum; a sinistra, “Uccelli” di Gerhars Richter; a destra, “Helm/Helmet/Yelmo” de Los Carpinteros - foto Roberto Copello
Essen, il Folkwang Museum; Ritratto di Armand Roulin (1888) di Vincent van Gogh - foto Roberto Copello
A sud di Essen si estende una delle aree ricreative oggi più vivaci della Germania. Sul lago artificiale Baldeneye, lungo 8 km, c'è una spiaggia di 65mila mq che in estate mostra un volto mediterraneo: di giorno si viene per nuotare e di sera per ballare. Le acque del bacino attraggono chi pratica la canoa, il canottaggio e la vela, mentre attorno alle sue sponde sudano ciclisti ed escursionisti. I 27 km del Baldeneye Steig, un percorso di trekking inaugurato nel 2017, e i 34,4 del Kettwiger PanoramaSteig, aperto nel 2020, offrono vedute inattese, quasi romantiche, sulla valle della Ruhr, tanto che si può quasi immaginare di trovarsi sul Reno.
Essen, il lago Baldeneye - foto Shutterstock
Gioiello culturale dell'area, sulla sponda nord del lago, è Villa Hügel, che fu dal 1873 al 1945 la residenza della famiglia Krupp. A concepirla fu Alfred Krupp in persona, invidioso dei castelli inglesi: con le 269 stanze dei suoi 8100 mq era la più grande dimora privata di Germania. Immersa nel verde di un parco di 28 ettari, affollato di sculture, la villa resta un simbolo dell'era industriale. Da non mancare poi sulla sponda sud del lago una visita alla medievale Werden, aggregata a Essen dal 1929 ma che vanta 12 secoli di storia monastica. Ancora lo attesta un esempio unico di romanico nella regione, la basilica di San Ludgero, già chiesa della potente abbazia imperiale di Werden. Il Museo del Tesoro, poi, con i suoi capolavori fa concorrenza a quello di Essen: il Werdener Kruzifix, del 1060, è il più antico crocifisso di grande formato al mondo, mentre una pisside in avorio del V secolo mostra la più antica rappresentazione del Natale in Germania.
Essen, Villa Hügel - foto Shutterstock
Altre attrazioni nei dintorni di Essen (regione della Ruhr) sono nell'articolo a questo link.
INFORMAZIONI