Lazio - Giardino di Ninfa, Sermoneta

Giardini all’italiana, giardini all’inglese o alla francese, giardini impreziositi da giochi d’acqua, opere d’arte antica o contemporanea e ancora quelli frutto di fantasie di qualche eccentrico personaggio e giardini raccontano di culture lontane, ma non più remote, come quelle cinesi e giapponesi. 
 
Immagina allora l’Italia come una tavolozza dove cercare piccoli capolavori della natura curati e rifiniti da mani premurose e molto pazienti. Da Nord a Sud, da Est a Ovest scendiamo lo Stivale alla ricerca dei giardini più belli, per iniziare la primavera con un po’ di armonia e pace dei sensi.    
Nell'immagine uno dei paesaggi del Giardino di Ninfa, a Sermoneta.  
 

Liguria - Giardini Hanbury, Capo Mortola

1 - GIARDINI HANBURY, CAPO MORTOLA (VENTIMIGLIA)
Ai Giardini botanici Hanbury, sulla costa ligure a tre chilometri dal confine Italia-Francia, la salsedine si mescola alle infinite sensazioni olfattorie di un parco esteso su nove ettari e disposto su più terrazze, distribuite su un dislivello di 100 metri che termina sulla spiaggia. Circa 3.500 le piante presenti, sia ornamentali sia officinali e da frutto.
 
Alle suggestioni delle forme fantasiose di tronchi, foglie e petali e delle tante sfumature di verde si aggiungono quelle del panorama. Dal promontorio Mortola, sede dei Giardini, il mare si scorge con colpi d'occhio orlati dalle cime degli alberi: anche in caso di brutto tempo, la vista è da sogno.

Piemonte - Isola Bella, Verbania

2 - ISOLA BELLA, VERBANIA
L’Isola Bella è un gioiello naturale che la mano dell’uomo ha reso ancor più prezioso: i giardini fioriti e le bellezze artistiche ne arricchiscono il paesaggio. Il giardino dell’Isola bella, tipico esempio di “giardino all’italiana” seicentesco sviluppato su terrazze, è un vero e proprio paradiso incontaminato dove si preservano rare piante esotiche e fiori di grande bellezza. L’antico palazzo barocco offre ai visitatori un ambiente elegante e sontuoso che conserva numerose opere d'arte: arazzi, mobili, statue, dipinti, stucchi ma anche le curiose grotte a mosaico, luogo di frescura e di diletto.

Lombardia - Orto Botanico di Brera, Milano

3 - ORTO BOTANICO DI BRERA, MILANO
L'Orto botanico di Brera – l’unica area verde di quest’angolo di città e ricco di testimonianze del tempo – ha il carattere di giardino storico: sono settecentesche le due vasche ellittiche, mentre la tettoia è di età ottocentesca, così come la piccola specola e la serra. Parte dell’orto è occupata da aiuole rettangolari delineate da mattoni che fissano il disegno del giardino. È habitat per 300 specie diverse, tra cui iris e ninfee, piante officinali e due ginko biloba considerati tra i più antichi d'Europa.

Ricordiamo anche che a Milano c'è un altro orto botanico, quello di Città Studi, in via Golgi: un piccolo e affascinante spazio gestito dall'Università degli Studi e da qualche anno luogo "Aperti per Voi" grazie al contributo e all'accoglienza dei Volontari Touring.
 
Info: www.ortibotanici.unimi.it.
 

Lombardia - Parco giardino Sigurtà, Valeggio sul Mincio

4 - PARCO GIARDINO SIGURTÀ, VALEGGIO SUL MINCIO
A Valeggio sul Mincio, a pochi chilometri dal Lago di Garda, sorge il Parco Giardino Sigurtà, già uno dei premiati come parco più bello d’Italia. Il parco si estende per 600.000 metri quadrati, una sorta di giardino incantato con il Grande Tappeto Erboso, il Poggio degli Imperatori, il Labirinto, la Grande Quercia e Grandi Fioriture, come un milione di tulipani e 30.000 rose a primavera! E pensare che tutto è nato grazie a un... calesse. 
 
Nel 1941 la benzina scarseggia a causa del conflitto mondiale e il Dott. Carlo Sigurtà si reca a Valeggio, località famosa per l’artigianato delle carrozze, con l’intento di acquistarne una e, nella stessa occasione, d’impulso, compra una tenuta agricola di grandi dimensioni. Grazie al diritto di prelevare acqua dal fiume Mincio (che scorre a fianco del Parco), l’arido paesaggio collinare si copre di una lussureggiante vegetazione tanto da essere oggi uno dei giardini più apprezzati al mondo. 
Info: www.sigurta.it.
 

Trentino Alto Adige - Castel Trauttmansdorff, Merano

5 - CASTEL TRAUTTMANSDORFF, MERANO
Ci sono le terre del sole, con gli olivi e i limoni, le viti, i fichi, i lecci, la lavanda e le piante grasse dei deserti; poi i paesaggi del Tirolo; quindi i giardini acquatici e i boschi del mondo, con piante di ogni parte del pianeta. 
 
In questo meraviglioso orto botanico corrono oltre sei chilometri di sentieri, sapientemente disegnati e intervallati da scalinate, padiglioni, anfratti e ponti sospesi. Le specie rappresentate sono migliaia. In mezzo al parco troneggia castel Trauttmansdorff, amato soggiorno dell'imperatrice Sissi, Elisabetta d'Austria, che vi si trattenne fin dal 1870 per curare la salute della figlia Marie Valerie. Un sedile in marmo ne ricorda la presenza.
 
Info: www.trauttmansdorff.it.

Friuli Venezia Giulia - Castello di Miramare, Trieste

6 - PARCO DEL CASTELLO DI MIRAMARE, TRIESTE (LOCALITÀ GRIGNANO)
È un punto candido nel fitto bosco del promontorio presso Grignano. Qui si stabilì negli anni ‘50 dell’Ottocento l’arciduca Massimiliano d’Asburgo-Lorena, innamorato di Trieste e dell’Adriatico.
 
Non meno affascinante della residenza, il parco è un misto di giardino botanico, giardino all’inglese e all’italiana e si sviluppa su 22 ettari di superficie coprendo l’intero promontorio. È uno spazio che appare "naturale" ma è in realtà accuratamente progettato, dalla scelta delle piante a quella degli itinerari, con i sentieri a serpentina e le prospettive mutevoli.

Toscana - Giardino dei Boboli, Firenze

7 - GIARDINO DEI BOBOLI, FIRENZE (PALAZZO PITTI)
Il grandioso giardino si estende per 45mila metri quadrati sulla collina di Bòboli, tra il forte di Belvedere e la porta Romana. Il suo verde avvolge palazzo Pitti sui fianchi e sul retro, completando lo splendido isolamento del palazzo, garantito in facciata dalla piazza.
 
Bòboli fu voluto dai Medici e impostato da Niccolò Tribolo a partire dal 1550, imponendosi come ottimo esempio tipologico del giardino all’italiana. La trama variegata delle essenze vegetali – non spontanea, ma ordinata razionalmente e scandita da siepi, viali e sentieri – è abbellita e tradotta in una specie di museo all’aperto, con sculture, gustosi episodi architettonici, grotte con giochi d’acqua e complesse scenografie.

Umbria - La Scarzuola, Montegabbione

8 - LA SCARZUOLA,  MONTEGABBIONE (TR)
La Scarzuola è la costruzione surreale progettata da Tomaso Buzzi, architetto, artista e uomo di cultura tra i più importanti del ‘900. Si trova a Montegiove, nel comune di Montegabbione (Tr).
 
Quella realizzata da Tomaso Buzzi è una città ideale, con un percorso simbolico neo-illuminista riferito a conoscenze esoteriche e sue intuizioni. La Scarzuola è formata da costruzioni raggruppate in sette scene teatrali, metafora della vita di ciascuno. Il giardino, oltre a essere esso stesso parte integrante del percorso esoterico come fosse scultura, contiene numerose varietà vegetali e un numero consistente di cipressi.

Lazio - Giardini di Ninfa, Sermoneta

9 - GIARDINI DI NINFA, SERMONETA (LT)
Non c'è dubbio: il giardino di Ninfa, nel Lazio, è tra i più belli d'Italia. Un parco creato nel XVI secolo dal cardinale Nicolò III Caetani, che volle creare a Ninfa un "giardino di delizie": Francesco da Volterra progettò un hortus conclusus, un giardino delimitato da mura con impianto regolare, proprio accanto alla rocca medievale dei Frangipane. 
 
Il giardino venne poi abbandonato e recuperato alla fine dell'Ottocento dalla famiglia Caetani, che lo trasformò in un parco spontaneo, informale, senza una geometria stabilita. Un parco che non cessa di meravigliare per le sue mille sorprendenti variazioni. Vi aspettano magnolie, betulle, iris palustri, aceri giapponesi, ciliegi, viburni, caprifogli, camelie... E poi la visita al borgo di Sermoneta (Lt), a due passi, Bandiera arancione del Touring Club Italiano.
 

Info: www.fondazionecaetani.org.
La scheda di Sermoneta sul sito di Bandiere arancioni.
 
 

Sicilia - Giardini di Villa Giulia, Palermo

10 - GIARDINI DI VILLA GIULIA, PALERMO
Il magnifico giardino all'italiana conosciuto anche con il nome di Flora - da quello di Giulia d'Avalos, moglie del viceré spagnolo Marcantonio Colonna - venne disegnato nel 1777 da Nicolò Palma. Primo impianto a verde pubblico della città, è caratterizzato dalla singolare geometria dei viali realizzati secondo diagonali, mediane e cerchi concentrici alla pianta quadrata. Nel piazzale centrale quattro nicchioni, progetto di Giuseppe Damiani Almeyda, e nella fontana, al centro, un dodecaedro con orologi solari sostenuto da un atlante. Nei viali, busti di personaggi illustri; in fondo al viale centrale, una fontana con statua marmorea raffigurante il Genio di Palermo di Ignazio Marabitti (XVIII sec.).