VIGNETI E BORGHI, CANTINE E CAMPANILI, ENOTECHE E PIEVI
BAROLO, ECCELLENZA DELLE LANGHE
Nel cuore delle Langhe, tra paesaggi che hanno ispirato Pavese e Fenoglio, dove sapori e letteratura, castelli e cultura del vino compongono uno dei mosaici più apprezzati, Barolo rappresenta l’eccellenza, dove i vigneti che gli fanno da cornice regalano uno tra i vini più prestigiosi del mondo, che proprio dal borgo prende il nome.
CAPRIOLO, TERRA DEL FRANCIACORTA
Tra le acque del fiume Oglio e le pendici del Monte Alto, Capriolo è terra di vino. Situato nelle terre bresciane, quelle della Franciacorta, Capriolo sorge nell’area collinare a sud del Lago d’Iseo, ed è terra di vigneti e preparazione dello spumante che prende il nome dalla zona di produzione. Franciacorta che si presenta in tre differenti versioni. La bianca, la rosè e la satèn. La prima è prodotta con uve Chardonnay e Pinot Nero, il satèn da viti di Chardonnay e Pinot Bianco, mentre il rosè con uve Chardonnay, Pinot Bianco e Pinot Nero.
SOAVE ED IL SUO VINO
È di colore giallo paglierino, dal sapore asciutto, e dal profumo intenso il vino Soave prodotto nell’omonimo borgo delle terre veronesi. Ottimo in abbinamento con primi come il riso con il ghiozzo, pesce tipico della laguna di Venezia, secondi di pesce come l’orata al forno, e di carne come il cotechino. È “La Strada del Vino Soave”, con i suoi itinerari, a svelare il meglio di quest’angolo di Veneto dove castelli, ville, chiese, storia e cultura del vino, si mescolano e si raccontano.
CASTELVETRO E IL LAMBRUSCO GRASPAROSSA
Sono le tante torri, risalenti ai tempi del castello medioevale, i simboli di questo borgo, torri che svettano sulla fertile campagna circostante ricca di vigneti. Castelvetro è infatti dal 1994 “Città del Vino”, famosa per il Lambrusco Grasparossa.
RADDA, TERRA DI CHIANTI CLASSICO
Racchiuso all’interno della cerchia muraria in parte integra, a testimonianza dell’importanza strategica del borgo, il centro storico è costituito da un asse viario principale sul quale si apre la piazzetta sulla quale sorgono il quattrocentesco Palazzo del Podestà, per quattro secoli sede del Capitano della Lega del Chianti, e la chiesa parrocchiale.
MONTEFALCO E IL SAGRANTINO
Del Sagrantino di Montefalco, nome riconducibile ai frati francescani che ne coltivavano le uve e ne ricavavano un passito destinato alle funzioni religiose, si parla già nel XVI secolo. Vino DOCG la cui produzione è consentita nei comuni di Montefalco ed in parte in quelli di Gualdo Cattaneo, Castel Ritaldi, Bevagna e Giano dell’Umbria, nelle terre perugine, è di colore rosso rubino intenso, dal profumo che ricorda quello delle more di rovo e dal sapore asciutto e armonico, e da gustare con piatti saporiti come lo stufato di cinghiale.
UNA PANORAMICA DI OFFIDA /foto comunedioffida.ap.it
Tra le valli del Tesino e del Tronto, il borgo di Offida sorge su uno sperone roccioso nel cuore delle terre ascolane, e propone una ricca serie di gioielli architettonici tra cui la bella chiesa trecentesca di Santa Maria della Rocca, tra i principali monumenti della regione, costruita in laterizio in stile romanico-gotico; il Palazzo comunale, risalente al periodo compreso tra il XIII ed il XIV secolo, dalla bella facciata con un bel portico a sette arcate e con la bella loggetta che di arcate ne ha ben quattordici, mentre all’interno vi è una piccola pinacoteca. Tante le chiese e chiesette che punteggiano il territorio insieme ai resti di mura medievali e torri.
VENOSA E L’AGLIANICO DEL VULTURE /foto Cantine Venosa
Sorge su uno sperone di origine vulcanica l’antica Venosa, borgo lucano d’origine del poeta Quinto Orazio Flacco. Caratterizzata da vari siti archeologici, a testimonianza del succedersi di svariate fasi culturali è un susseguirsi di porticati e strade lastricate, che contraddistinguono il suo interessante centro storico dove meritano una visita le botteghe artigiane e non solo.
Anche la tavola propone interessanti prodotti tra cui il vino tipico locale, l’Aglianico, probabilmente originario della Grecia ed introdotto in Italia intorno al VII-VI secolo. Vitigno adatto ai climi prevalentemente soleggiati che regala un vino di colore rosso rubino e dal sapore asciutto che ben si abbina con le carni rosse e bianche cotte allo spiedo, la selvaggina ed i formaggi particolarmente stagionati.
MANDURIA, LA TERRA DEL PRIMITIVO
Manduria è una cittadina delle Murge tarantine. Fondata dai Messapi, antica popolazione illirica, passò sotto il dominio romano con gli altri centri messapici della penisola salentina, per essere poi distrutta dai Saraceni ed essere restituita al suo antico nome di Manduria nel 1789 da Ferdinando I di Borbone, re delle due Sicilie. Autentico groviglio di stradine strette e tortuose, il centro storico merita una visita; tra i monumenti principali vi sono sicuramente la quattrocentesca chiesa collegiata romanica, l’ottocentesca chiesa di Santa Lucia, il ghetto ebraico medievale, la torre dell’orologio e numerosi edifici gentilizi situati all’interno dell’antica cerchia muraria messapica.
AGGIUS E IL VERMENTINO DI GALLURA /foto Aggius Comunità Ospitale
È tra rocce granitiche, muretti a secco e nuraghi, all’ombra di una cresta seghettata che sfiora gli ottocento metri, che sorge il borgo di Aggius. Tipico centro della Gallura, nel profondo nord della Sardegna, tra rocce, boschi secolari di lecci, sughere, pascoli, macchia mediterranea e vigneti, quelli dai quali si ricava il Vermentino di Gallura, vino dal colore giallo paglierino intenso con leggeri riflessi verdognoli, dal profumo intenso e dal sapore dal secco all’amabile con il retrogusto talvolta amarognolo. Apprezzabile come aperitivo, ma anche abbinato con il pesce arrosto, crostacei e molluschi. Ottimo se gustato con il formaggio pecorino dolce.