Se è vero che Lublino e il territorio che la circonda (il Lubelskie) sono meno conosciuti dal turismo internazionale, è ancor più vero che questi luoghi nulla hanno da invidiare rispetto ad altre destinazioni in Polonia, come le più frequentate Varsavia e Cracovia. Anzi, converrebbe muoversi in fretta e prenotare un viaggio, alla scoperta di un territorio che preserva tra i suoi borghi, fiumi e castelli alcune delle tradizioni più rappresentative dell’identità polacca, prima che questo angolo incontaminato diventi una meta sempre più richiesta.
Perché visitare Lublino? Episodi gloriosi e drammatici della storia polacca sono legati a questa città nell'est del Paese: musei, chiese e monumenti, ben preservati e soprattutto amati dai residenti, sono lì a ricordarcelo. Come se non bastasse, nel 2023 Lublino è la prima destinazione polacca a conquistare il titolo di Città europea della gioventù, con un calendario denso di eventi e attività. Tra una visita e l’altra inoltre Lublino stuzzica l’appetito con la sua cucina, dove alcuni ingredienti della Mitteleuropa coesistono insieme a ricette che ricordano i sapori della tradizione slava e balcanica; il tutto innaffiato da una birra, rigorosamente prodotta nello stabilimento Perła - Browary Lubelskie, vanto cittadino, da visitare per degustazioni, cene e corsi di cultura brassicola. E poi c’è il Lubelskie, la regione intorno alla città di Lublino, che merita un viaggio approfondito a parte, da vivere a pieni polmoni seguendo l’itinerario che proponiamo a questo link. Infine, un punto importante da ricordare: i voli diretti con Ryanair da Bergamo Orio al Serio, che hanno davvero semplificato l'accesso a quest'angolo dell'est polacco.

Una delle facciate riccamente decorate del nucleo antico di Lublino. Foto di Alberto Calderoni
UNA MODERNITÀ GIALLO COLZA
Nei minuti precedenti l’atterraggio a Lublino, una scacchiera di colori brillanti illumina gli occhi attraverso il vetro del finestrino. Da questa posizione “satellitare”, i primi scorci di campagna polacca svelano geometrie coltivate dalle forme strette e allungate: le case si incolonnano lungo strade dritte, che sembrano tracciate con matita e righello, e dietro ogni villetta si aprono le fasce verticali dei campi. Al centro di ogni riquadro prevalgono colori che cambiano ogni stagione: in primavera, ad esempio, la campagna sfoggia il verde acceso del grano e il giallo accecante della colza in fiore, quella kapusta rzepak che appare ovunque si posi lo sguardo. Dalla colza infatti i polacchi ricavano un olio ben più utilizzato rispetto a quello di girasoli o di olivo, che crescono con fatica a queste latitudini.
Tra i corridoi del piccolo scalo aeroportuale, o magari a bordo del comodo treno che porta in centro città, si entra subito a contatto con l'avanzata modernità del Paese. La Polonia è una nazione fiera, in grande fermento, che da diversi anni si è aperta al mondo occidentale, spesso prendendosi le responsabilità globali che spettano di diritto a un grande stato europeo. “Nell’attesa che forse, in un futuro prossimo, si voti per l’adozione dell’euro” racconta Krzysztof Raganowicz, direttore dell’ente del turismo cittadino, “a Lublino abbiamo accolto a partire da marzo 2022 migliaia di rifugiati ucraini che, di passaggio verso occidente, hanno scelto di fermarsi qui”. In qualità di organizzazione del turismo locale, Krzysztof e il suo staff hanno pensato di creare e distribuire una mappa della città interamente raccontata in lingua ucraina. “Un regalo utile e simbolico per accogliere a Lublino questi nuovi cittadini”.

Il centro storico di Lublino. Foto Shutterstock

LE FERITE DEL PASSATO

Sarebbe forse stato difficile aspettarsi una reazione diversa nei confronti dell’odio della storia da parte di un popolo che, lo sappiamo fin dai tempi della scuola, conosce bene le sofferenze della violenza e della discriminazione. Basti pensare alle diverse potenze (quella sovietica e quella nazista su tutte) che durante gran parte del Novecento hanno provato a sradicare l’identità nazionale (e le tante minoranze che da sempre abitavano questi luoghi) in nome di un nuovo dominatore. Camminando per le strade di Lublino, oggi così colorate e accoglienti, queste ferite del passato sono ancora evidenti. Proprio a Lublino sorge Majdanek, uno dei campi di concentramento dove si sono scritte alcune tra le pagine più feroci del Novecento.
La permanenza in città potrebbe cominciare proprio da qui, ancor meglio se accompagnati da una guida locale, per ripercorrere i passaggi fondamentali dell’olocausto. Una visita a Majdanek è capace di coinvolgere emozioni e ricordi, rispetto e consapevolezza, ed è un buon punto di partenza per inquadrare il ruolo di Lublino nella storia polacca.

Il campo di concentramento di Majdanek. Foto Shutterstock

Un dettaglio del monumento alle vittime di Majdanek. Foto di Alberto Calderoni
UN ASPETTO BRILLANTE
Lasciandosi alle spalle gli orrori di Majdanek, è il momento giusto per spostarsi verso il centro cittadino per attraversare la splendida Porta di Cracovia (Brama krakowska), pronti a esplorare le antiche piazze e vicoli che compongono la città vecchia (stare miasto). Una smisurata operazione di recupero e rinnovamento ha dato al centro storico un aspetto brillante, grazie alle ritrovate decorazioni rinascimentali e ai colori sgargianti che illuminano i suoi palazzi, le sue torri e le sue (tantissime) chiese.

Prospettiva sulla bianca facciata dell'abbazia domenicana di Lublino. Foto di Alberto Calderoni
C’era da aspettarselo: basiliche, monasteri e chiostri occupano una buona fetta della visita dello stare miasto. La fervente fede cattolica del popolo polacco è nota, e a Lublino è specialmente legata alla figura di Giovanni Paolo II, che per decenni ha insegnato psicologia all’Università Cattolica della città. Wojtyla è una presenza costante nella cultura locale, come si può notare ad esempio nella cattedrale cittadina dove, tra le lamine dorate che decorano gli altari secondo uno stile barocco particolarmente sfarzoso, campeggiano immagini del santo.
Tutt’attorno a questa sinfonia di architetture cattoliche si sviluppa l’aggrovigliato tracciato della città vecchia di Lublino: è sufficiente salire su uno dei punti panoramici più popolari per apprezzare dall’alto i tetti dello stare miasto. Due sono, a nostro parere, i punti di vista imperdibili: l’altissima torre neogotica “della trinità” o, in alternativa, la cima del torrione circolare di mattoni del castello di Lublino.
 
La cattedrale di Lublino, dedicata a S. Giovanni Battista. Foto di Alberto Calderoni
L'AMICIZIA CON LA LITUANIA
Proprio qui, tra le sale del castello, si dispiega l’esposizione del Museo nazionale di Lublino, tra opere e installazioni che raccontano l’arte e la ricca storia di questa regione. Impossibile fare una classifica dei capolavori conservati nel museo: imperdibili certamente sono gli affreschi della cappella di S. Trinità, gotici nella forma ma influenzati anche dallo stile bizantino; forse però il dipinto più conosciuto è quello dedicato all’Unione di Lublino e realizzato da Jan Matejko nel 1869 in uno stile pienamente classicista.
Nessun artista polacco è stato capace come Matejko di utilizzare le arti figurative per esortare la lotta verso l’indipendenza nazionale, durante anni in cui Russia, Impero asburgico e Prussia si spartivano il territorio sulle sponde del fiume Vistola. Come aspirazione massima del serpeggiante sentimento patriottico in Polonia, Matejko non poteva che scegliere di rappresentare l’episodio dell’Unione di Lublino, che ratificò nel 1569 la creazione di un forte e prospero “commonwealth” polacco-lituano.
Con gli occhi ancora pieni degli affascinanti colori su tela di Jan Matejko, non dovrebbe sorprendere leggere che la piazza più importante della città, appena fuori dal centro medievale, è dedicata proprio alla Lituania, in memoria di quell’antica amicizia che aveva portato all’Unione di Lublino. Incuriosisce, su un lato della piazza, l’installazione di un grande schermo circolare, connesso in videochiamata con un equivalente schermo posizionato vicino alla stazione di Vilnius: un’ottima idea per mantenere vivo l’asse Polonia-Lituania anche in epoca contemporanea, regalando la sensazione di essere al contempo in entrambe le città.
Merita una deviazione approfondita anche il Centrum Spotkania Kultur, a pochi passi da piazza Lituania, per indagare un aspetto di Lublino meno conosciuto tra i viaggiatori, quello dell’architettura contemporanea. I giardini pensili che inverdiscono il tetto di questo massiccio centro culturale, tutto vetro e metallo, regalano un quadro di natura in centro città, ideale per salutare la città dall’alto prima di partire alla scoperta della regione del Lubelskie, lungo il percorso che proponiamo a questo link.

I giardini pensili sul tetto del Centrum Spotkania Kultur. Foto di Alberto Calderoni
INFORMAZIONI
Arrivare
A partire da marzo 2023, Ryanair (www.ryanair.com) vola dall'aeroporto di Bergamo Orio al Serio all'aeroporto di Lublino tre volte a settimana. Il volo dura circa 2 ore e 15 minuti. I voli di andata da Bergamo sono alle 15:10 il lunedì, alle 18:40 il venerdì, alle 19:15 la domenica; i voli di ritorno partono da Lublino alle 17:40 il lunedì, alle 21:10 il venerdì e alle 21:50 la domenica. A partire da novembre 2023, i voli su questa rotta saranno operati da Bergamo a Lublino il giovedì alle 17:25 e la domenica alle 10.00; da Lublino a Bergamo il giovedì alle 20:15 e la domenica alle 12:30.

Da sapere
- Ente del turismo della città di Lublino: sito web, profili Facebook e Instagram; il centro informazioni turistiche si trova al Jezuicka 1/3.
- Siti web di alcune attrazioni citate nell'articolo: Museo statale di MajdanekMuseo nazionale nel castello di LublinoCentrum Spotkania KulturMuseo all’aria aperta di Lublino.

Dormire e mangiare
L’hotel LubHotel, dotato di ogni comfort compreso un ottimo ristorante, è una buona scelta per visitare comodamente i dintorni di Lublino restando a dormire in città, essendo localizzato appena fuori dal centro storico. Ristoranti e caffè consigliati: Ristorante Perłowa Beer HouseRistorante EGO 2.0Bistro OSTROCafé-Creperie ZadoraTrattoria Bombardino.