Wildlife Photographer of The Year 2017 al forte di Bard (Ao)
All'edizione 2017 del concorso hanno partecipato quasi 50mila immagini, provenienti da 92 Paesi di tutto il mondo. Tutti gli scatti vincitori del 2017 sono in mostra al Forte di Bard, in Valle d'Aosta, come peraltro avviene da parecchi anni a questa parte. Si tratta di 100 scatti eccezionali, premiati in 16 categorie (mammiferi, uccelli, piante, scatti creativi e così via) sia nella categoria adulti sia in quella ragazzi, riservata ai minori di 18 anni.
Vi presentiamo qui alcune immagini, vincitrici e finaliste, ma vi assicuriamo: tutte le immagini del Wildlife Photographer of the Year sono davvero eccezionali, vuoi per il soggetto ritratto, vuoi per la tecnica, vuoi per l'occhio che ha saputo cogliere un determinato particolare, vuoi ancora per il lavoro che c'è dietro allo scatto (e che vi raccontiamo nelle didascalie alle immagini).
C'è poi un importante messaggio, dietro molte fotografie: "Il Wildlife Photographer of the Year mette in evidenza alcune delle problematiche più attuali della società e dell’ambiente” ha commentato qualche anno fa Sir Michael Dixon, Direttore del Museo di Storia Naturale di Londra. “Come possiamo proteggere la biodiversità? Siamo in grado di vivere in armonia con la natura? Le immagini vincitrici toccano i nostri cuori e ci sfidano a pensare in modo diverso all’ambiente".
GLI ORARI DELLA MOSTRA
Wildlife photographer of the year è un premio organizzato dal Natural History Museum di Londra. La mostra al Forte di Bard (uscita Pont Saint-Martin dall'autostrada Torino-Aosta) dura fino al 10 giugno 2018; martedì-venerdì 10-18; sabato, domenica e festivi 10-19; chiuso il lunedì (aperta lunedì 2 aprile e lunedì 30 aprile); www.fortedibard.it. Biglietto ridotto per i soci Tci.
Scimpanzè, Uganda. Foto di Peter Delaney
Fujifilm X-T1 + 50–140mm lens a 140mm; 1/75 sec a f2.8 (–1.3 e/v); ISO 3200.
Capodogli, Sri Lanka. Foto di Tony Wu
Canon EOS 5D Mark III + 15mm f2.8 lens; 1/250 sec at f6.3; ISO 800; Zillion housing + Pro-One optical dome port.
Volpe rossa, USA. Foto di Ashleigh Scully
Canon EOS 7D Mark II + 500mm f4 Mark II lens; 1/640 sec at f5.6 (+1.7 e/v); ISO 1000.
Granchi giganti, Australia. Foto di Justin Gilligan
Nikon D810 + 15mm f2.8 lens; 1/100 sec a f14; ISO 400; Nauticam housing; due strobe Ikelite DS161.
Il mostro di ghiaccio, Antartide. Foto di Laurent Ballesta
Nikon D4S + 13mm f2.8 lens; 1/30 - 1/60 sec a f6.3 – 147 immagini unite; ISO 3200; Seacam housing; flashlights.
Rinoceronte nero, Sudafrica. Foto di Brent Stirton
La storia è triste e orribile. Gli assassini provenivano probabilmente da una comunità locale ma lavoravano su ordinazione. Entrando nella Hluhluwe Imfolozi Game Reserve di notte, hanno sparato al maschio di rinoceronte nero usando un silenziatore. Lavorando in fretta, hanno tagliato le due corna e sono fuggiti prima di essere scoperti dalla pattuglia della riserva. Le corna sarebbero state vendute a un intermediario e portate clandestinamente fuori dal Sudafrica, probabilmente attraverso il Mozambico, per essere vendute in Cina o in Vietnam. Per la riserva, una brutta notizia: non da ultimo perché è qui che gli ambientalisti salvarono dall'estinzione la sottospecie che ora è l'obiettivo preminente dei bracconieri, il rinoceronte bianco meridionale. Per il fotografo, la scena del crimine era soltanto una delle oltre 30 visitate nel corso del reprotage di questa tragica storia.