La capitale riunisce in tavola tutti i sapori dell’Urbe e il suo Agro. Si passa dal litorale tra Civitavecchia e Anzio alle colline con Cerveteri e i Castelli (ricchi di vini e trattorie), dalla zona appenninica con allevamenti ovini e formaggi fino alla campagna di Roma popolata di orti e frutteti. Se ne ha testimonianza nei mercati (dal Mercato Campagna Amica di via S. Teodoro alle bancarelle gastronomiche di Campo de’ Fiori) dove trovare prodotti come il carciofo di Cori, il broccolo romanesco, le puntarelle, il pomodoro di Trevignano, il formaggio Marzolina, il Caciofiore di Columella, le olive di Gaeta e i tartufi di Campoli Appennino. L’esperienza del territorio comincia sulle tavole di un’osteria dove prendere confidenza con i tipici Abbacchio Romano Igp, Pecorino Romano Dop, Ricotta Romana Dop e Carciofo Romanesco Igp. I piatti della tradizione? Abbacchio alla cacciatora, pajata e coda alla vaccinara, fritto misto alla romana, saltimbocca e carciofi alla ‘giudìa’. Culla della coda alla vaccinara è l’osteria del vecchio mattatoio ‘Checchino dal 1887’. Tra i caffè storici si segnala il Caffè ‘Greco’ di Via Condotti con i cimeli e i busti di Casanova, Goethe e Wagner. Nei dintorni valgono una visita Tivoli con le cascate dell’Aniene, villa d’Este e Villa di Adriana, Ostia e Anzio per l’antico porto di Roma e per la cucina di pesce.