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La Pala de l’Assunta di Tiziano Vecellio è tornata a splendere nella Basilica di Santa Maria Gloriosa dei Frari, a Venezia. Il dipinto, uno dei più rilevanti del Rinascimento, è stato oggetto di un radicale intervento. I colori sono tornati luminosi, come li aveva forse pennellati Tiziano nel 1516, su commissione di Frate Germano, superiore del Convento dei Frari. Il capolavoro aveva subito un importante restauro attorno al 1816, poi ancora a metà degli anni '70 del '900.
La pala è dipinta su 20 assi di legno di pioppo bianco, e con le dimensioni di 28 metri quadri di superficie è uno dei dipinti su tavola più estesi al mondo. Non stupisce che i lavori abbiano tenuto impegnati decine di professionisti, che hanno lavorato direttamente “in situ”, per non sottoporre il capolavoro ad eventuali stress ambientali. Di più, è stato smontato l’organo Mascioni risalente agli anni venti del ‘900, che era stato installato dietro alla pala ed ancorato ad essa, con tutte le conseguenze che ciò comportava: dalle vibrazioni all’invasione di tarli, all’impossibilità di rimozione della pala stessa in caso di necessità. L’organo, restaurato e poi ricomposto, è stato donato alla Chiesa di Santa Maria Ausiliatrice di Jesolo. Altra novità emersa grazie al restauro sono due angeli nei “pennacchi” ai lati della cornice, quasi del tutto “spariti” prima della pulizia ed ora nuovamente visibili e ben delineati, forse anch’essi opera di Tiziano.
La pala è dipinta su 20 assi di legno di pioppo bianco, e con le dimensioni di 28 metri quadri di superficie è uno dei dipinti su tavola più estesi al mondo. Non stupisce che i lavori abbiano tenuto impegnati decine di professionisti, che hanno lavorato direttamente “in situ”, per non sottoporre il capolavoro ad eventuali stress ambientali. Di più, è stato smontato l’organo Mascioni risalente agli anni venti del ‘900, che era stato installato dietro alla pala ed ancorato ad essa, con tutte le conseguenze che ciò comportava: dalle vibrazioni all’invasione di tarli, all’impossibilità di rimozione della pala stessa in caso di necessità. L’organo, restaurato e poi ricomposto, è stato donato alla Chiesa di Santa Maria Ausiliatrice di Jesolo. Altra novità emersa grazie al restauro sono due angeli nei “pennacchi” ai lati della cornice, quasi del tutto “spariti” prima della pulizia ed ora nuovamente visibili e ben delineati, forse anch’essi opera di Tiziano.
I putti al termine del restauro
Il restauro, interamente finanziato dall’organizzazione non profit americana SaveVenice, è stato portato a termine sotto la direzione di Giulio Manieri Elia - direttore delle Gallerie dell’Accademia di Venezia - e il Laboratorio Scientifico della Misericordia che, assieme, hanno condiviso e sostenuto l’intervento dei restauratori Giulio Bono per la parte pittorica e Egidio Arlango per quanto riguarda la cornice marmorea. A supportare i lavori la comunità della Parrocchia dei Frari, il Patriarcato di Venezia e la Soprintendenza ai Beni artistici lagunari.
Molte le iniziative in programma per celebrare il ritorno del capolavoro nella sua sede originaria. Ai Frari il 21 ottobre alle 20.30 si esibirà la Big Vocal Orchestra e il 28 ottobre alle 20 i Cantori veneziani, che eseguiranno la “Missa Solemnis in Do Maggiore, Op. 86”, di Ludwig Van Beethoven per Coro, Orchestra e Solisti.
Molte le iniziative in programma per celebrare il ritorno del capolavoro nella sua sede originaria. Ai Frari il 21 ottobre alle 20.30 si esibirà la Big Vocal Orchestra e il 28 ottobre alle 20 i Cantori veneziani, che eseguiranno la “Missa Solemnis in Do Maggiore, Op. 86”, di Ludwig Van Beethoven per Coro, Orchestra e Solisti.
In calendario anche una serie di visite guidate in italiano, inglese e francese nei giorni 17,18,19 e 20 ottobre e a cui si potrà accedere tramite iscrizione e prenotazione sul sito www.eventbrite.it. Infine, nel mese di dicembre sono previste giornate di studio e approfondimento sull’opera.
San Giovanni dopo il restauro
La pala dell'Assunta dopo il restauro
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