LA CUPOLA SCHIAPARELLI E IL TELESCOPIO MERZ
La storia è affascinante. Schiaparelli fu a lungo direttore dell’Osservatorio di Brera. Era già uno scienziato brillante, a 27 anni, nel 1862, quando appena dopo l'Unità d'Italia ottenne il posto, che poi mantenne per ben 38 anni, fino al 1900. Era anche un giovane ben inserito nella società del tempo, grazie agli studi compiuti a Torino: una combinazione - quella tra brillantezza scientifica e agganci politici e sociali - che gli permisero di commissionare un nuovo telescopio per l'Osservatorio, costruito dalla prestigiosa ditta Merz di Monaco di Baviera tra il 1862 e il 1865.
Fu soltanto nel 1873, però, che Schiaparelli trovò i fondi per costruire la cupola, eretta sopra il tetto del Palazzo di Brera. Quest'ultima è costituita da una struttura in muratura sormontata da un cilindro di legno ricoperto di lastre di rame; il cilindro può essere ruotato per mezzo di un sistema meccanico azionato da una manovella, in modo da poter orientare la fenditura di osservazione nella direzione richiesta. All'epoca il cielo di Milano era ancora libero dall'inquinamento luminoso, anche se la città già stava crescendo a un ritmo forsennato: alla fine del secolo Schiaparelli si lamentava che le osservazioni non erano più le stesse di vent'anni pirma.
Il telescopio Merz, che oltre ad avere un'apertura molto più grande rispetto agli strumenti allora disponibili a Brera, offriva anche un'elevata qualità ottica e una grande precisione nelle misurazioni micrometriche, fu usato dagli astronomi di Brera fino alla metà del XX secolo, ma non fu mai oggetto di modifiche importanti; l’operazione di restauro, eseguita dall’associazione ARASSBrera nel 1999, ha pertanto potuto riportarlo nelle sue condizioni originali.
Tornando a Marte, fu quasi per caso che Schiaparelli iniziò a osservarlo: una notte in cui le condizioni meteo non permettevano le previste misurazioni di stelle doppie, l'astronomo puntò il telescopio sul pianeta rosso e si accorse che, con il nuovo strumento, poteva distinguere dettagli della superficie del pianeta che non erano riportati in nessuna delle mappe disponibili all'epoca. Iniziò dunque uno studio sistematico della topografia marziana.
IL MUSEO ASTRONOMICO DI BRERA
A raccogliere strumenti e storie dell'Osservatorio è oggi il Museo Astronomico di Brera (MusAB) dell'Istituto Nazionale di Astrofisica, nato dalla sinergia tra l'Osservatorio Astronomico di Brera e l'Università degli Studi di Milano. Recentemente rinnovato e riallestito, racconta il lavoro dell'astronomo attraverso telescopi antichi, orologi di precisione, strumenti cartografici e topografici, attrezzature per misure meteorologiche.
Il Museo, normalmente aperto martedì e giovedì (10-14), mercoledì e venerdì (14-18), è aperto anche dalle 10 alle 18 ogni seconda domenica del mese grazie all'accoglienza dei soci volontari del Touring Club Italiano, nell'ambito del progetto Aperti per voi.
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