Se c'è un'isola dei Caraibi paradisiaca, non solo per spiagge e mare, quella è Aruba. I buongustai lo sanno perché qui la cucina tradizionale è davvero unica al mondo e frutto di tutti i passaggi storici che l'hanno vista protagonista. Di qui transitavano infatti mercanti e pirati, potenze coloniali dalla Spagna all'Olanda, ma anche schiavi africani e immigrati asiatici. I caraibici hanno fatto il resto amalgamando i sapori locali con tutto il resto per inventare piatti di pesce, stufati, specialità creole ricche di spezie e insalate di frutta e verdura dai mille colori. Tra i piatti da non perdere le zuppe ai frutti di mare con pesce appena pescato che qui certo non manca (dentice e barracuda per esempio). Il pesce viene anche fritto e accompagnato dalla tipica salsa piccante a base di pomodori, peperoni e cipolle chiamata pica. L'influenza olandese emerge con un'altra ricetta tradizionale, lo stufato Keshi Yena che si ottiene riempiendo una forma di formaggio Edam o Gouda con carne speziata, cipolla, pomodoro, peperone verde, olive, capperi, uvetta e piccalilli (specie di sottaceti), poi messa in forno fino a quando è tutto cotto. Una leccornia non esattamente da mare, ma indimenticabile. Chi ha voglia solo di uno snack non può perdere il pastechi, una mezzaluna di pastafrolla ripiena di formaggio (ma anche prosciutto, manzo, pollo e pesce) fritta. Ad Aruba fanno anche il Funchi, una polenta di mais che, una volta tagliata a fette e fritta è anch'essa mangiata come spuntino. Una cosa è certa, su quest'isola non si rimane mai a stomaco vuoto.