Una città all’apice della propria potenza, una ricca committenza aristocratica e il più grande pittore barocco. Da questa fortunata e irripetibile combinazione nacquero le opere che, in occasione della grande mostra che si è aperta questo mese a Palazzo Ducale, sono esposte o tornano a Genova per restituire quel corpus rubensiano ligure disperso alla fine del Settecento, quando i contraccolpi della Rivoluzione Francese portarono alla diaspora di tanti capolavori, come San Sebastiano soccorso da angeli, oggi conservato in una collezione privata europea. Tutto inizia nel 1604, con la prima delle visite di Pieter Paul Rubens (1577-1640) a Genova, che si conclusero nel 1607. Pittore di corte di Vincenzo I Gonzaga, l'artista fiammingo entrò in contatto con i più ricchi e influenti esponenti dell’oligarchia aristocratica della città, che fecero a gara per farsi ritrarre dal già celebre pittore così come, più tardi, dal suo allievo preferito, Antoon van Dyck.
 
Fino al 22 gennaio 2023, in 16 sezioni nelle sale dell’appartamento ducale al piano nobile del palazzo sono esposte circa 100 opere, tra le quali 30 opere autografe o uscite dalla bottega del pittore, provenienti da musei e collezioni europee e italiane, come l’Autoritratto, una delle dieci opere mai esposte in Italia.
A completamento della mostra le opere di Rubens presenti in città e i dipinti di autori come Tintoretto e Luca Cambiaso, che l'artista ebbe modo di vedere e di studiare, ma anche i lavori degli artisti che incontrò nella città ligure, come Frans Pourbus il Giovane, Sofonisba Anguissola e Bernardo Castello, o con cui collaborò, come Jan Wildens e Frans Snyders. Completano la rassegna disegni, incisioni, arazzi, arredi, libri antichi, abiti, accessori femminili e gioielli che restituiscono lo splendore della Genova di quegli anni.
A latere, il progetto Rubens 22. A Network, che coinvolge oltre 60 realtà pubbliche e private con eventi e aperture straordinarie e un itinerario alla scoperta dei capolavori rubensiani nelle loro sedi permanenti, come le due pale della Chiesa del Gesù. 
Per sapere di più, www.palazzoducale.genova.it