Il 18 novembre 2023 si è tenuto l'evento conclusivo del Premio Chatwin 2023 concorso internazionale di narrativa e fotografia di viaggio organizzato dall'Associazione Culturale Chatwin e patrocinato dal Touring Club Italiano. A questo link la presentazione della serata e tutti i vincitori. Di seguito il reportage vincitore nella sezione Fotografia.

HABITAT MONGOLIA
di Valentina Brancaforte
1° Premio Fotografia

Biografia. Catanese, classe 1983. Comincia a fotografare nel 2012 vivendo tra Catania e Palermo. Viaggia per il mondo cercando di cogliere e trasmettere i colori, le atmosfere e i profumi che respira alla ricerca dell'identità dei popoli. Negli ultimi anni focalizza la sua ricerca su tematiche sociali e storie che riguardano la sua Sicilia. Ha esposto in Italia (Paîs - Centro internazionale di Fotografia Palermo 2022; Novecento - Artisti di Sicilia. Da Pirandello a Guccione - collettiva curata da Vittorio Sgarbi - Convitto delle Arti Noto 2021; La Ricerca della Bellezza, collettiva curata da Letizia Battaglia - Palazzo Notarbartolo PA, Salone della Borsa ME 2017) e firma diverse copertine delle collane "Le polveri" e "I superflui" della casa editrice Readerforblind. Nel 2021 è stata finalista al XX Premio Marco Pesaresi per la fotografia contemporanea con il progetto Paîs.

Motivazione. "Cinque fotografie per portarci in Mongolia, un mondo lontano e non solo in termini di chilometri. Lo sguardo di Valentina Brancaforte spazia dagli orizzonti illimitati a scorci di vita quotidiana, mostrandoci piccoli segni di modernità, accanto a gesti e tradizioni millenarie.

Con un bianco e nero sobrio, che non si concede a eccessi, le sue fotografie ci lasciano percepire l’infinito dilatarsi dello spazio e del tempo, in una regione che è al centro dell’Asia, ma distante da tutto".

Sinossi. La vita dei nomadi mongoli si svolge in un continuo e resiliente adattamento in uno spazio sconfinato, arcaico e arido. L’alternanza di steppa, deserto e vallate segna l’habitat in cui si svolge la convivenza tra uomo e animale, fonte di sostentamento e compagno di viaggio. 
Nei momenti in cui non si cura il bestiame, seguendo i ritmi imposti dalla natura, ci si può perdere con lo sguardo nel silenzio polveroso o rifugiarsi nell’intimità di una infinitamente piccola e accogliente ger: spazi che riportano ai bisogni primari dell’uomo e che al contempo custodiscono la memoria dei loro antenati.


Campo nomade nella steppa (nei pressi di Flaming Hills)
 

Una donna in vestaglia usa il monocolo per individuare una pecora smarrita. Alle sue spalle una motocicletta, mezzo di locomozione ormai diffusissimo nella steppa per gestire gli spostamenti (tipicamente effettuati a cavallo) e la gestione del gregge


Un bambino fa uscire il gregge di famiglia dal recinto per condurlo al pascolo nella steppa


Tsekv Tsekv (19 anni) accarezza il suo cammello durante una pausa nel Mini Gobi (ELSEN-TASARKHAI).​


All’interno di una ger, una donna in abito tradizionale prepara il tè con il latte che viene servito in una ciotola di benvenuto agli ospiti che giungono in una casa mongola. La coppia ritratta non aveva mai visto degli stranieri prima.​