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Chi visiterà il Colosseo nelle prossime settimane potrà eccezionalmente ammirare anche altri capolavori dell'arte antica: perché l'Anfiteatro Flavio - dal 7 ottobre all'11 dicembre - ospiterà le ricostruzioni di tre importantissimi manufatti del vicino Oriente. Per due mesi, infatti, il Toro di Nimrud, il soffitto del Tempio di Bel e la sala dell'archivio di Stato di Ebla si ergeranno in tutta la loro meraviglia all'interno dell'arena.
TRE CAPOLAVORI DISTRUTTI
Chi è attento alle vicende storiche-archeologiche avrà subito capito che si tratta di tre capolavori distrutti, danneggiati o sviliti dalle guerre e dalla furia iconoclasta, presi di mira proprio per il loro forte valore simbolico. Il Toro alato di Nimrud (città iraqena), con la testa dalle fattezze umane, è stato completamente raso al suolo a marzo 2015 per volontà del fondamentalismo islamico, così come il Tempio di Bel a Palmira, in Siria, che è stato gravemente danneggiato nell'agosto 2015 (ne restano frammenti). La sala dell’archivio di Stato del Palazzo di Ebla, sempre in Siria, che custodiva 17.000 tavolette cuneiformi, versa invece in grave stato di abbandono.
Chi è attento alle vicende storiche-archeologiche avrà subito capito che si tratta di tre capolavori distrutti, danneggiati o sviliti dalle guerre e dalla furia iconoclasta, presi di mira proprio per il loro forte valore simbolico. Il Toro alato di Nimrud (città iraqena), con la testa dalle fattezze umane, è stato completamente raso al suolo a marzo 2015 per volontà del fondamentalismo islamico, così come il Tempio di Bel a Palmira, in Siria, che è stato gravemente danneggiato nell'agosto 2015 (ne restano frammenti). La sala dell’archivio di Stato del Palazzo di Ebla, sempre in Siria, che custodiva 17.000 tavolette cuneiformi, versa invece in grave stato di abbandono.
Ecco allora l'idea di Francesco Rutelli e dell'archeologo Paolo Matthiae: far rivivere quei monumenti, sensibilizzando il pubblico alla conoscenza e alla cultura. La mostra-progetto, intitolata “Rinascere dalle distruzioni. Ebla, Nimrud, Palmira”, ha visto un eccezionale lavoro di ricostruzione in scala 1:1 dei tre manufatti, effettuato da tre aziende italiane mediante l'impiego di tecnologie innovative (modelli e tecniche di costruzione digitale, stampanti 3D, utilizzo di materiali all'avanguardia). Il risultato è davvero stupefacente.
"Non vogliamo che il brutale ritorno dell’iconoclastia in questo XXI secolo sia considerato un problema marginale: esso coinvolge i fondamenti della nostra civiltà comune, le persone che vengono espropriate della loro identità e, dunque, noi tutti” ha dichiarato Rutelli.
LA VIDEO INSTALLAZIONE
La mostra si completa con una affascinante videoinstallazione firmata da Studio Azzurro, che contribuisce a immergere lo spettatore nelle atmosfere di Siria e Iraq: protagonisti, gli occhi delle persone che, da custodi di una memoria condivisa, sono divenuti i testimoni della sua distruzione.
Patrocinata dall'Unesco, la mostra è stata realizzata con l’impegno dell’Associazione Incontro di Civiltà e il sostegno della Fondazione Terzo Pilastro – Italia e Mediterraneo, presieduta da Emmanuele F. M. Emanuele; è stata promossa e realizzata dalla Soprintendenza Speciale per Il Colosseo e l’Area archeologica centrale di Roma, insieme a Electa.
INFORMAZIONI
“Rinascere dalle distruzioni. Ebla, Nimrud, Palmira”
Colosseo, Roma
Dal 7 ottobre all’11 dicembre 2016
Orari: gli stessi del Colosseo (fino al 29 ottobre: 8.30-18.30; dal 30 ottobre: 8.30-16.30)
Biglietti: gli stessi del Colosseo (maggiori info sul sito di Coopculture)
“Rinascere dalle distruzioni. Ebla, Nimrud, Palmira”
Colosseo, Roma
Dal 7 ottobre all’11 dicembre 2016
Orari: gli stessi del Colosseo (fino al 29 ottobre: 8.30-18.30; dal 30 ottobre: 8.30-16.30)
Biglietti: gli stessi del Colosseo (maggiori info sul sito di Coopculture)
Nelle foto seguenti: Palmira, il sito e la ricostruzione
Nelle foto seguenti, Nimrud e la ricostruzione
Nelle foto seguenti: Ebla, il sito e la ricostruzione
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