
LA MOSTRA DI URBANIA
La nuova esposizione vuole ripercorrere la “Storia delle collezioni dei Della Rovere” racchiuse tra la fine del 1400 e i primi decenni del 1600 nelle sale dell'imponente Palazzo Ducale di Casteldurante, l’odierna Urbania. Il Duca Francesco Maria I Della Rovere, vissuto negli anni del pieno Rinascimento (1490 -1538) diceva spesso di avere la corte a Pesaro, il palazzo a Urbino, la casa a Casteldurante. Ecco perché lo slogan della mostra è il “Duca torna a casa”: passati quasi quattro secoli dal trasferimento delle collezioni artistiche al Granducato di Toscana - dopo la devoluzione del Ducato di Urbino allo Stato Pontificio nel 1631 - c’è la possibilità di rivedere, nel palazzo dove era originariamente conservato, uno tra i più significativi capolavori della pittura rinascimentale.

LA STORIA DI URBANIA E CHE COSA VEDERE
Da Urbino, trasportati in lettiga dai servi, i Duchi raggiungevano in circa tre ore l’amata Casteldurante, chiamata “luogo delle delizie”; qui nel Palazzo in riva al fiume Metauro passavano le vacanze fra belle dame e poeti, ritemprandosi dalle fatiche della guerra. Addirittura un duca, l’ultimo, Francesco Maria II Della Rovere, stabilì qui la sua residenza, stregato dalla magia dei luoghi e morì proprio a Casteldurante nel 1631; con lui finì il ducato. Dal palazzo sul Metauro, risalendo un miglio di fiume in barchetta, attraverso un originale sistema di dighe (nel XV secolo), i signori andavano a caccia di cervi e daini al Barco Ducale, ancor oggi maestosa costruzione appena fuori città.

Da visitare ovviamente il Palazzo Ducale, dove tra l'altro è possibile ammirare i due globi del Gerardo Mercatore ("La sfera celeste" e "La sfera terrestre entrambe" del 1500) e dove, al piano terra, si può ammirare una dimostrazione di ceramica a cura dell'associazione Amici della ceramica: nel Cinquecento infatti si realizzarono qui fra le più belle maioliche del Rinascimento e ancora oggi continua una bellissima produzione. Il Museo diocesano, peraltro, conserva una estesa galleria sulla ceramica durantina. Poi, le varie chiese: per esempio Santa Caterina, considerata la cappella degli artisti durantini e interamente stuccata e affrescata nella volta a botte, e la chiesa dei Morti dove sono conservate le cosiddette Mummie, 18 corpi risalenti al 1600 perfettamente conservati.
Nei dintorni, si può invece fare tappa a Urbino, culla del Rinascimento, e poi tra le cittadine dell'alta Val Metauro (come Mercatello sul Metauro, borgo insignito dal Touring della Bandiera arancione per le sue qualità turistiche e ambientali). Inevitabile infine una sosta alla vicina Gola del Furlo: nel punto più stretto, l'imperatore Vespasiano fece scavare nel 76 d.C. una apertura sulla roccia che affianca un'altra augusta galleria di origini più antiche. Bellissimo il canyon e straordinarie le acque azzurre del fiume. Un'ottima idea per un weekend lungo; tra l'altro, in zona si mangia più che bene (dai tartufi all'agnello, dai crostoli - piadine all'uovo sfogliate - alle verdure, dai vini ai formaggi).

PER I CAMPERISTI