Un progetto che ha suscitato molte ironie in rete. Anche fondate, se si considera prima di tutto che le glaciazioni non hanno regalato alla Norvegia certo il versante più dolce e pianeggiante della penisola scandinava, né le coste dall'andamento più rettilineo. Quanto al clima, senza parlare della neve, vento e pioggia certo non mancano in questo spicchio di Europa settentrionale affacciato sull'Atlantico.

Chi conosce un po' più da vicino i Paesi scandinavi, sa però che l'iniziativa norvegese è tutto fuorché infondata. Anzi, si può dire che guardi lontano. Scartate le bici con gomme chiodate, ipotizzate non solo dai blogger ma anche da qualche paludato professionista della carta stampata, la realtà è che le bici d'oggi tra pedalata assistita col motore nel gruppo centrale che mantiene basso il baricentro, freni nel mozzo a prova d'acqua e pneumatici scolpiti (per non parlare delle fat-bike da neve e fango) sono più che in grado di affrontare il clima rigido come i dislivelli delle aree urbane di Oslo e Bergen. Quanto ai ciclisti, in una società dove la tenuta informale è la quotidianità, l'abbigliamento sportivo "tecnico" è perfettamente adeguato per pedalare all'asciutto (piedi compresi) e senza soffrire soverchio freddo anche in condizioni meteo avverse.
UNA TRADIZIONE CONSOLIDATA
Il turista che il caso ha portato in Danimarca, Svezia e Norvegia in pieno inverno, poi, ha potuto scoprire come in realtà i pronipoti dei vichinghi non fermino certo le due ruote per "due fiocchi di neve" o un rovescio di pioggia. L'immagine scattata nel centro di Copenaghen della principessa di Danimarca che accompagna a scuola i figli con una cargo-bike (sotto) ha fatto il giro del mondo poche settimane fa a sottolineare il low profile della famiglia reale, ma il dettaglio da non sottovalutare è che si muoveva con naturalezza sul piazzale innevato antistante la residenza di Amalienborg...
E i tanti tecnici italiani che hanno lavorato nel settore petrolifero a Bergen possono testimoniare come lì sia normale spostarsi in bici sulla neve compatta anche con temperature di meno 20 °C. Senza dimenticare il sito-blog Viking Biking che riunisce orgogliosamente le immagini di utilizzo tanto estremo quanto quotidiano delle due ruote a Copenaghen e Oslo.

UN PROSPETTIVA ECOCOMPATIBILE
Logico quindi che a Oslo, specie per decongestionare il traffico delle città più grandi, si voglia puntare a spostare i pendolari da bus e auto alla bici (elettrica), garantendo in cambio piste ciclabili ampie, pulite dalla neve con appositi mezzi, illuminate e privi del continuo susseguirsi di incroci, rotonde e semafori che – come sanno bene i pedalatori urbani – coi continui rallentamenti taglia alla lunga le gambe e pure il fiato. Senza dimenticare che, già oggi, la Norvegia conta il più ampio parco di auto elettriche in rapporto alla popolazione in Europa (se non al mondo). E, forse, qualcuno nello sviluppare un piano energetico a medio periodo per il Paese, ha saputo valutare con la dovuta attenzione la differenza nell'assorbimento di corrente per la ricarica della batteria di una bici rispetto a un'automobile.

(Le immagini sono tratte da Viking Biking).