Da Raffaello a Toulouse-Lautrec, passando per De Chirico e il design
Le mostre da non perdere a Roma durante il Giubileo
30 novembre 2015
di Barbara Gallucci
Tempo di lettura-7 minuti
Questo è uno degli articoli sul tema "Roma e Giubileo straordinario della Misericordia”.
Ecco tutti gli articoli, altri se ne aggiungeranno nelle prossime settimane!
Un periodo straordinario per Roma che, in quest'anno giubilare, ospita anche decine di mostre di straordinario valore. Dall'archeologia all'arte contemporanea c'è solo l'imbarazzo della scelta. Ecco 10 eventi da non perdere nei primi mesi del Giubileo.
1. RAFFAELLO, PARMIGIANINO E BAROCCI AI MUSEI CAPITOLINI
Un confronto a tre fra maestri, quello in scena ai Musei Capitolini di Roma. Vissuti in epoche e luoghi diversi, Francesco Mazzola detto il Parmigianino e Federico Fiori conosciuto come il Barocci sono gli eredi di Raffaello e questa mostra dal titolo Metafore dello sguardo, è l'ideale per scoprirne affinità e peculiarità. Fino al 10 gennaio.
2. DAL LIBERTY AL DESIGN ITALIANO AL PALAZZO DELLE ESPOSIZIONI
L'Italia di inizio Novecento era giovane e intraprendente. Artigiani e artisti collaboravano spesso per creare nuovi oggetti con uno “stile italiano” ancora in itinere. Questa mostra indica gli albori di quello che poi diventò design vero e proprio per esplorare, in un percorso cronologico composto da 100 opere, l'evoluzione della creatività con la connotazione liberty propria di quegli anni. "Dal liberty al design italiano" è al palazzo delle Esposizioni di Roma fino al 17 gennaio.
Le più grandi Terme della Roma antica, quelle di Diocleziano, sono di per sé motivo di interesse per ogni visitatore, ma il piacere della loro scoperta aumenta grazie a una serie di mostre ed eventi che coniugano spesso antico e contemporaneo. Come la monografica dedicata a Henry Moore che, con le sue 77 opere tra sculture, acquerelli, disegni e stampe, rappresenta un prezioso percorso nel mondo astratto dell'artista inglese. Fino al 10 gennaio.
4. IMPRESSIONISTI E MODERNI AL PALAZZO DELLE ESPOSIZIONI
Arrivano dalla collezione Phillips di Washington i 62 dipinti esposti al Palazzo delle Esposizioni. Una raccolta considerata tra le più affascinanti del mondo nonché primo museo d'arte moderna americano che comprende artisti del calibro di Goya e Ingres, Delacroix, Courbet, Manet e poi ancora Cézanne, Degas, Van Gogh, Monet, Sisley e molti altri ancora. Un percorso cronologico che spazia tra l'Europa e gli Stati Uniti per una mostra che molto deve al fondatore della collezione, Duncan Phillips che, quando nel 1921 inaugurò il suo spazio nella capitale americana, disse che il museo doveva essere “Intimo e raccolto, ma anche sede di sperimentazioni”. Che oggi sono in bella mostra a Roma.
Info: fino al 14 febbraio, Palazzo delle Esposizioni, tel. 06.39967500; palazzoesposizioni.it
5. THE ART OF THE BRICK ALLO SPAZIO EVENTI TIRSO
Tutti o quasi hanno avuto l'opportunità di giocare, almeno una volta nella vita, con i mattoncini di platica colorata della Lego. C'è chi di questo gioco universale ha fatto materia per il proprio percorso creativo e scultore. Come l'artista Nathan Sawaya che, dopo aver presentato le sue opere in mezzo mondo, porta a Roma le sue sculture pop realizzate un incastro dopo l'altro. The art of the Brick è allo spazio eventi Tirso fino al 14 febbraio.
Romano, ma figlio dell'artista cileno Sebastian Matta, Echaurren è stato pittore, fumettista, scrittore... Tutta la sua ricerca creativa è sempre stata parallela al suo percorso politico di impegno e attivismo. Questa mostra antologica illustra proprio questo: il fondamentale apporto di Echaurren sul pensiero contemporaneo tra ispirazioni italiane e internazionali che l'hanno portato al successo fin da giovanissimo. Echaurren e la contropittura è alla Gnam di Roma fino al 3 aprile.
L'artista bohémien per eccellenza deve la sua fama alla grande abilità nel ritrarre la vita quotidiana (meglio se notturna) di Parigi e, in particolare, di Montmartre. Ma Toulouse-Lautrec era geniale anche nella realizzazione di grafiche e affiche pubblicitarie delle quali fu quasi assoluto precursore. Con questa mostra si vuole dare enfasi proprio a questo aspetto esponendo a Roma circa 170 opere realizzate a fine Ottocento nelle quali si intuisce l'assoluta capacità di lettura del suo presente nonché del futuro. Proprio le sue creazioni grafiche sono state infatti imitate migliaia di volte e hanno influenzato non poco lo stile pubblicitario del Novecento.
Marisa e Mario Merz sono l'esempio di quanto produttiva e straordinaria possa essere una coppia di artisti. Eccezionali testimoni del nostro tempo, i due hanno lavorato spesso in parallelo, ma senza sovrapporsi eccessivamente. Questa mostra al Macro di Roma presenta per la prima volta i loro lavori realizzati a quattro mani ripercorrendo anche la relazione intensa con Roma stessa. L'esposizione anticipa una grande retrospettiva dedicata a Marisa Merz in programma al Metropolitan Museum di New York prevista per il 2017.
Info: dal 19 febbraio al 15 maggio, Macro, tel. 06.671070400; museomacro.org.
9. TRANSFORMERS AL MAXXI
Installazioni colorate fatte di scolapasta, melodie prodotte da un'orchestra di armi, boe gigantesche e sedie originali. Queste sono alcune delle opere esposte al museo Maxxi per la collettiva "Transofrmers" che coinvolge quattro artisti contemporanei: Choi Jeong-hwa, Didier Fiuza Faustino, Martino Gamper e Pedro Reyes che hanno elaborato il concetto di trasformazione di oggetti di uso quotidiano. Questa mostra originale e stimolante è l'occasione per riflettere sulla realtà che si trasforma in un'altra realtà, coinvolgendo anche il pubblico nella sua personale visione del mondo che cambia.
La mostra dal titolo Affinità elettive in programma alla Gam di Roma nasce dalla volontà di accostare, sulla base di suggestioni formali di temi e ambiti figurativi alcuni capolavori di due straordinarie collezioni, la Fondazione Magnani Rocca e la Galleria d'arte moderna di Roma. De Chirico, Morandi e De Pisis sono quindi accostati a opere di Marino Marini, Manzù, Mafai, Scialoja, Severini e Savinio in un percorso visionario e affascinante sull'arte italiana del Novecento.
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