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Un percorso lungo, ostico, con mille inciampi, quello del Museo Interdisciplinare Regionale di Messina (MuMe) che ora ha finalmente trovato un lieto fine che, a sua volta, è solo l'inizio di una nuova storia.
È trascorso più di un secolo dal grande sisma che distrusse la città. All'indomani delle scosse del 1908 furono recuperate centinaia di opere d'arte tra le macerie di chiese e piazze ma, per tutto questo tempo, la loro ricollocazione è stata rimandata in gran parte proprio a causa dell'assenza di uno spazio museale in grado di ospitarle e valorizzarle tutte. Non un contenitore d'arte, ma quello che viene spesso definito come un luogo d'identità ritrovata, un centro che possa essere un punto di riferimento per tutto il Sud Italia.
PATRIMONIO DA RISCOPRIRE
Il percorso di visita segue, cronologicamente, la storia di Messina, una città che è sempre stata cosmopolita visto il suo ruolo fondamentale di transito per millenni da Oriente a Occidente. Una città che ha ospitato e accolto artigiani e artisti provenienti da tutto il mondo le cui opere hanno adesso trovato la giusta collocazione. Sono circa 750 i capolavori esposti distribuiti sia nei due livelli interni sia nei piazzali esterni. Una lettura della città che parte dai primi reperti archeologici per arrivate all'Ottocento, fino all'interruzione determinata dal terremoto.
LE STAR DEL MUME
La fondazione greca, la dominazione romana, il medioevo arabo-normanno, per arrivare poi a una delle star del museo, Antonello da Messina con il Polittico di San Gregorio (opera datata e firmata) e con l'attribuita tavoletta bifronte con Ecce Homo e una Madonna con bambino e francescano esposta anche a Taormina in occasione del G7 dello scorso maggio.
Il percorso museale continua con le opere rinascimentali di Gagini e Alibrandi, prosegue col Manierismo della metà del sedicesimo secolo per arrivare alla seconda celebrità: Michelangelo Merisi da Caravaggio che a Messina arrivò dopo una rocambolesca fuga dal carcere di Malta. I due dipinti esposti al MuMe sono stati realizzati entrambi in loco e sono Un'adorazione dei pastori e Resurrezione di Lazzaro.
SORPRESE INFINITE
Storditi da tanta bellezza si corre il rischio di non notare il resto del patrimonio museale che è però anch'esso di grandissimo valore e che prosegue tra icone, esplosioni rococò e affascinanti stampe di Aloysio Juvara fino agli ultimi dipinti a ridosso del terremoto. Proprio con questi ultimi si capisce com'era la città allora e forse si immagina come potrà essere domani. Ora che il MuMe ha rimesso Messina al centro non resta che tornare a conoscerla.
INFORMAZIONI
Museo Regionale Interdisciplinare Messina
viale della Libertà 465
Tel. 090.361292; aperto da martedì a sabato dalle 9 alle 19, domenica e festivi dalle 9 alle 13.
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