Dopo oltre un secolo di abbandono, la Val d’Orcia e con essa la Toscana ritrova uno dei suoi castelli medievali più suggestivi, per storia e per posizione panoramica. E’ infatti terminato da poco il restauro voluto dal Comune di Castiglione d’Orcia e che ha reso nuovamente accessibile e visitabile la Rocca aldobrandesca.
A seguito del restauro, è stato allestito un suggestivo percorso di visita che collega il centro storico con l’antico cassero, come avveniva in epoca medievale. Il primo tratto si svolge all'interno di un edificio basso-medievale, per poi salire alla rupe della rocca, e infine entrarvi dalla porta duecentesca. Particolarmente suggestiva è l’esperienza della visita notturna, grazie all'illuminazione integrata nei passaggi e nelle scale.
UN PO' DI STORIA
Sulle colline affacciate sul monte Amiata, in Val d'Orcia, a 574 metri sul livello del mare, nel Comune di Castiglione d'Orcia, la rocca fu edificata dalla grande famiglia degli Aldobrandeschi in età altomedievale a difesa della via Francigena.
Siena, che dal XI secolo controllava queste terre, rafforzò e ampliò la rocca e costrua anche la cinta muraria di Castiglione, che pure non bastò a evitare l’invasione delle truppe dell’imperatore Carlo V nel 1553.
Con l’annessione al Granducato di Toscana, Castiglione nel 1605 fu concesso in feudo al nobile bolognese Giulio Riario, che divenne così marchese di Castiglione d'Orcia e trasformò la rocca in dimora signorile.
Nel XVIII secolo, con l'estinzione della famiglia, il palazzo fu adibito prima a colombario, poi, divenne una fornace di calcina ricavata dalle pietre del palazzo. Le spoliazioni e le demolizioni sono proseguite sino agli Anni Sessanta del Novecento.
Solo con il recente restauro si è posto fine a questo lungo periodo di abbandono e declino.
LE SCOPERTE DURANTE IL RESTAURO
«Gli scavi hanno riportato alla luce importanti reperti – ha spiegato il sindaco di Castiglione d’Orcia Claudio Galletti -: in primis l'abside di una chiesa romanica risalente circa all'anno mille e una gran quantità di reperti archeologici risalenti a varie epoche storiche, che troveranno la loro collocazione nel museo che realizzeremo all'ingresso della torre.»
Sono stati rinvenuti esemplari di vasellame ceramico, oggetti in bronzo, monili e anelli, fra i quali una fede nunziale probabilmente appartenuta alla moglie dell'ultimo castellano, Agostino del Vescovo, e risalente alla metà del Cinquecento.
«La rocca che sovrasta il Borgo medievale di Castiglione è il simbolo e l'identità della nostra Comunità - ha aggiunto l’assessora alla cultura Alice Rossi. – Oggi poterla visitare in sicurezza è davvero qualcosa di emozionante. Dall'alto della Rocca, la veduta del paese appare inedita e molto suggestiva e la Val d'Orcia ti trasmette tutta la sua straordinaria bellezza.»
Fino al 30 settembre, la Rocca aldobrandesca di Castiglione è aperta e visitabile tutti i giorni ore 10.30-13 e 14.30 -18; in agosto anche la sera, dalle 21 alle 23.
Per ulteriori info, www.comune.castiglionedorcia.siena.it
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