Nascondino, mondo, lippa, mago libero... ognuno di noi ha ricordi d'infanzia legati a un particolare gioco di strada, in cui non serviva quasi nulla se non spazio, fantasia e voglia di divertirsi insieme. Oggi per strada non si gioca (quasi) più, ma c'è un festival che da ormai dieci anni accende i riflettori su questi e altri divertimenti legati alla tradizione: è il Tocati (dal veneto, tocca a te), Festival internazionale dei giochi di strada, che Verona torna a ospitare da venerdì 21 a domenica 23 settembre.
Riconosciuto nel 2003 dall'Unesco come bene intangibile dell'Umanità, il gioco, nelle sue numerose accezioni, è spesso parte integrante delle tradizioni culturali e popolari. Per questo Tocatì fin dall'edizione del 2006 ha ospitato ogni anno un diverso Paese, invitatndolo a presentare e far conoscere non solo i suoi giochi, ma anche musiche, danze e specialità gastronomiche. Per il decennale il festival si ingrandisce ulteriormente: non più un ospite, ma dieci. Anzi, venti: dieci giochi tradizionali italiani – il barandello dell'Emilia Romagna, la corsa con la cannata del Lazio, la saoutoula piemontese –, affiancati da altrettanti europei, provenienti da Svizzera, Croazia, Grecia, Scozia e altri ancora.
A ciascun Paese sarà assegnata una zona del centro storico, che ospiterà cultura e tradizione di quel territorio. Si creeranno quindi, ancor più che in passato, occasioni di incontro, scambio e confronto, contribuendo a rafforzare i legami che uniscono le varie genti e culture d’Europa. Inoltre, nelle Cucine del festival e nell’Osteria del gioco si potranno gustare i vini e i prodotti tipici della zona di Verona e di alcuni Paesi ospitati.
Sono attesi anche quest'anno oltre 250 giocatori italiani e stranieri per raccontare le tradizioni dei loro territori e condividerle con il pubblico. Un’ampia area sarà poi dedicata alle associazioni e istituzioni che si occupano di gioco per professione (ludoteche, ludobus, animatori, esperti di didattica museale, ecc) e in questa zona i bambini troveranno un’accoglienza particolare, con laboratori su misura.
Per finire, una mostra proporrà le più belle fotografie scattate nei precedenti nove anni di Festival, all’interno dello spazio espositivo allestito nella ex chiesa di san Giorgetto.