I grandi eventi sono diventati un problema: troppa gente in poco spazio, troppa confusione ovunque, fila per prendere da bere, per sedersi a un caffè, per ascoltare un incontro tocca prenotarsi e chissà se si trova posto. Per non parlare dell’impatto ambientale di tutto il circo e le polemiche a strascico di eventi mastodontici come certi concerti. E allora, fine delle feste? No, per nulla. Perché in giro per l’Italia stanno nascendo una serie di festival che in alcuni casi, orgogliosamente, si autodefiniscono micro. Questo weekend di fine agosto per esempio tra i tanti ce ne sono tre in cui si parla di temi affini al Touring, e in cui si può approfittare per scoprire territori meno battuti.
1) A Spilamberto, Comune in provincia di Modena che fa parte dell’unione Terre di Castelli, questo weekend si tiene un’altra tappa del Festival del Turismo Responsabile IT.A.CÀ Migranti e Viaggiatori, un appuntamento nato 14 anni fa a Bologna che ha un calendario diffuso che si snoda in decine di tappa in tutto il Paese. Tema di quest’edizione 2022, «Habitat: abitare il futuro», per cui l’evento di Spilamberto sarà soprattutto una tre giorni all’insegna del fare e dell’esplorare il territorio, con un programma visite guidate, laboratori esperienziali, spettacoli, itinerari a piedi e in bicicletta alla scoperta dei percorsi storici-culturali e agro-ambientali. Si andranno a vedere i canali che portano le acque del Panaro nei campi, si visiteranno la Rocca Rangoni, della Torre Granda, al Museo Archeologico Antiquarium, le chiese del territorio e il Museo dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena. Verrà presentato anche il Cammino dell’Unione, la cui idea verrà raccontata dagli “inventori”, Leo Leonelli e Federica Bergonzini, in una serata in cui verrà proiettato anche il documentario Il Sapore della Terra con la presenza del regista Giulio Filippo Giunti. Apertura venerdì 26 alle 10.30 con una tavola rotonda sul tema «Turismo responsabile: fa per noi?». Info: festivalitaca.net
2) La geografia è importante, nella vita delle persone e soprattutto in quella dei luoghi. Così importante che detta le priorità anche quando si tratta di organizzare un nuovo festival letterario. Così a San Pier d’Isonzo, in provincia di Gorizia, quando hanno pensato a un festival si sono confrontati con il confine e hanno dato via a Confine Capitale, che si tiene dal 26 al 28 agosto. Un omaggio al territorio alla sua storia di frontiera e al suo sguardo europeo. Un mix di presentazioni, laboratori dibattiti, con una mostra mercato di editori indipendenti. Temi del festival: la traduzione e il linguaggio, ponti e punti di contatto tra il locale e il resto del mondo. Si parla di personaggi storici vicini al territorio (Pasolini, letto e interpretato da Pierpaolo Capovilla), ci sono ospiti internazionali (Kathleen Rooney che dialoga con Nicola Manuppelli), ripercorrendo la storia (la triestina Pia Rimini, o il confine italo-sloveno) e riflettendo sul presente (la Bisiacaria, Laila Waida, e molto altro).
3) C’è poi il Microfestival “Riscopriamo le nostre terre perdute”, organizzato per il secondo anno dall’Associazione Terre Oltre, con il patrocinio del Touring Club Italiano, che il 27 e 28 agosto arriva nell’Appennino parmense, a Corchia, frazione di Berceto, a un passo dalla Cisa. È la terza tappa di una serie di quattro (le prime due a Luserna, in Trentino e in Val Varaita, Cuneo; l’ultima il 16-18 settembre a Velva e val Petronio, in provincia di Genova).
In ogni tappa sono esposte alcune delle mostre realizzate dai fotografi del collettivo Contrails, immagini che raccontano di futuri possibili per le aree interne italiane, documentando ciò che spesso non attira gli sguardi e non muove riflessioni: territori vicini e lontani, popolati e abbandonati; aree industriali e aree bonificate; città trasformate dal turismo e aree montane che si costruiscono nuove identità; produttori locali che resistono e produttori che innovano; persone, animali, luoghi. Oltre alle mostre sparse per il paese, anche questa volta in programma laboratori di fotografia, passeggiate con geologi e antropologi, laboratori e dialoghi alla scoperta di luoghi dimenticati e nuove prospettive di vita nell’Italia perduta, l’Italia delle aree interne che va ritrovata. Info: terreoltre.it
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