Dal 1965 il carcere è disabitato e lasciato a intemperie e a ricordi: tra le sue celle, confinati in un'isola ancor più isolata di Pianosa o dell'Asinara, furono prigionieri personaggi cui è stata dedicata più di una via, di un libro, di una canzone: lo scrittore Luigi Settembrini, il brigante Carmine Crocco, gli anarchici Gaetano Bresci e Giuseppe Mariani; il futuro Presidente della Repubblica Sandro Pertini; i banditi Sante Pollastri (la ricordate, la canzone di De Gregori, Il bandito e il campione?), Ezio Barbieri e Benito Lucidi, l'unico a riuscire ad evadere, nel 1960.
Oggi, 2 agosto, Santo Stefano è tornata agli onori delle cronache. E forse qualcosa a inizia a muoversi, per la difficile opera di riqualificazione del carcere e di tutta l'isola. Il ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del turismo, Dario Franceschini, e il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Maria Elena Boschi hanno inaugurato vicino al carcere un’elisuperficie, prima tappa del percorso di recupero, restauro e di restituzione alla pubblica fruizione dell'ex carcere, già finanziato con 70 milioni nella delibera Cipe del maggio 2016.
“L’incontro di oggi nell’ex carcere di Santo Stefano" ha dichiarato il ministro Franceschini "segna la prima tappa del percorso di recupero di un luogo di grande bellezza e ricco di valori simbolici. Il progetto era stato annunciato dal governo a gennaio 2016, nella visita a Ventotene, del presidente Renzi, e ribadito alla presenza di Hollande e Merkel lo scorso anno. Il recupero dell’ex carcere borbonico sito sull’isola di Santo Stefano rappresenta una sfida difficile e complessa per il Paese che vinceremo in un tempo quanto più breve si possa pensare”.
Speriamo che davvero questo sia il primo passo perché Santo Stefano torni a una nuova vita.