Cento anni fa Geo Chavez, un giovane pilota peruviano nato a Parigi, riuscì per la prima volta nella storia a volare sulle Alpi, da un versante all'altro, compiendo l'avventurosa traversata con un piccolo e fragile aereo di legno e tela. Quello che pochi sanno è che nella preparazione di quello storico evento il Touring Club Italiano ricoprì un ruolo tutt'altro che marginale. Vi raccontiamo la storia di un'impresa che oggi viene ricordata con mostre, convegni e celebrazioni.
Non è facile fare un passo di cento anni indietro nel tempo: siamo nei primi anni del Novecento e auto e aerei sono ancora ai primordi. Ogni impresa realizzata con quei nuovi mezzi fa notizia e naturalmente si cercano nuovi record. A est di Milano nasce il primo campo d'aviazione, tra le cascine di Monluè e di Linate, nella località di Taliedo, l'attuale via Mecenate. Viene chiamato Aerodromo d'Italia. L'entusiasmo è a mille e per festeggiare si pensa alle classiche evoluzioni e a un evento speciale... un concorso a premi.
L'impresa di cento anni fa
L'idea è quella di sorvolare la catena alpina, impresa mai compiuta prima. Al Comitato del Circuito aereo internazionale di Milano che istituisce il Concorso per la traversata delle Alpi con un premio di 100.000 lire aderisce fra gli altri, oltre al Corriere della Sera, il Touring Club Italiano: l'associazione ha solo 16 anni di vita, ma dimostra già grande entusiasmo per tutto ciò che può promuovere il turismo, tanto che istituisce una Commissione di turismo aereo che premia con medaglia d'oro i soci Blériot e Anzani per la prima traversata aerea della Manica e l'ingegner Forlanini per la realizzazione dell'aviorimessa di Milano.
Il montepremi è così suddiviso: 70.000 al primo, 20.000 al secondo, 10.000 al terzo. E' denaro che fa molta gola e una volta pubblicato il bando su giornali e riviste (l'itinerario prevede la partenza da Briga, in Svizzera, fra il 18 e il 24 settembre, il sorvolo del passo del Sempione – certamente all'onore delle cronache del tempo per il traforo ferroviario inaugurato quattro anni prima – e l'atterraggio a Milano) sono molti gli aviatori che si iscrivono, ben 33 di sette nazioni, soprattutto francesi (18) e italiani (6). La Rivista Mensile del Tci pubblica ininterrottamente servizi sull'impresa dal numero di agosto fino al numero di novembre, con varie fotografie di tutti i concorrenti, degli aerei, del campo di volo di Briga e di quello di Milano.
Lo sforzo organizzativo è enorme: i parroci devono issare una bandiera bianca sui campanili per indicare il percorso, i contadini accendere dei fuochi con la paglia in modo che il fumo possa indicare la direzione del vento. Per annunciare il concorso la Domenica del Corriere dedica all'evento una copertina, con un bel dipinto del celebre Achille Beltrame. C'è molta attesa e il primo giorno per gareggiare è il 18, ma già molti dei 33 iscritti si sono ritirati; si presentano solo in cinque, i migliori, ma il tempo è pessimo: c'è vento e nebbia. Si deve rimandare. Il tempo continua a essere variabile, ma il 23 solo Chavez – al secolo Jorge Antoine Chavez Dartnell –, impaziente, rompe gli indugi e parte. Pilota un Blériot XI con motore Gnome rotativo da 50 Hp. Sul passo c'è ancora nebbia, nelle valli turbolenze, ma le Alpi sono superate; poi scende sul versante italiano, sembra che tutto vada bene ed è già in vista del campo di atterraggio presso Domodossola per il rifornimento. Ma all'improvviso, a dieci metri da terra, il piccolo aereo si schianta. Chavez ancora vivo viene recuperato e ricoverato in ospedale. E' cosciente, parla, racconta, ma dopo tre giorni muore. Ha solo 23 anni! L'impresa non è completata perché l'aereo non giunge al punto di arrivo a Milano, ma la trasvolata delle Alpi è compiuta. Chavez passa alla storia.
Luigi Barzini, giornalista del Corriere della Sera pubblicherà nel 1911 Il volo che valicò le Alpi, la cronaca completa, dal primo progetto alla tragedia finale, oggi in edizione anastatica edito da lampidistampa, mentre Giovanni Pascoli nel novembre del 1910 compone la poesia Chavez, poi inserita nella raccolta delle Odi.
In occasione del centenario di quella storica impresa la Provincia di Milano, di concerto con diverse istituzioni ed enti fra cui il Touring Club Italiano, l'Aeronautica militare, il Corriere della Sera, la Gazzetta dello Sport, i consolati di Francia, Perù e Svizzera e il Museo nazionale della Scienza e della Tecnologia di Milano, e la città di Domodossola organizzano una serie di eventi di cui qui di seguito diamo un'idea, tutti inseriti già nel calendario delle manifestazioni per i 150 anni dell'Unità nazionale (oltre al sito della Provincia si veda anche il programma scaricabile dal nostro sito).
Domenica 19 settembre alle ore 14.30 all'Idroscalo di Milano, alla presenza del presidente della Provincia Guido Podestà si potrà assistere – tempo permettendo (in caso di maltempo l'evento potrebbe slittare in avanti di sette giorni) – all'ammaraggio (dopo 80 anni dall'ultimo evento del genere) di vari idrovolanti di cui due d'epoca (un Caproni del 1935 e un Sykorsky S38 del 1928). Il 23 settembre, giorno in cui cade effettivamente il centenario dell'impresa, vi sarà la ripetizione della trasvolata di Chavez sulle Alpi: un aereo monomotore con a bordo cinque ospiti oltre al pilota partirà nei pressi di Briga, in Svizzera, sorvolerà il Sempione, farà un atterraggio intermedio a Domodossola e atterrerà poi definitivamente a Linate. Nella stessa giornata poi, al Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano si potrà ammirare la replica del monomotore Blériot utilizzato nella trasvolata proveniente dal Museo dell'Aeronautica di Vigna di Valle. Il 25 settembre vi sarà una serata-evento a Milano, con concerto musicale allo stesso Museo alla presenza delle Autorità. Il 26 settembre a Domodossola e al cippo in regione Siberia, che ricorda il luogo della caduta dell'aereo, saranno in programma altri eventi fra cui uno spettacolo teatrale, un laboratorio di aquiloni, una mostra storica di apparecchi d'epoca con evoluzioni aeree, il volo di apparecchi storici e una cerimonia finale alla presenza del Blériot XI. Infine il 4 ottobre a Palazzo Isimbardi, alle ore 10, sede della Provincia di Milano, si terrà il Convegno conclusivo “1910-2010. Da Chavez a d'Arrigo. L'aviazione in Italia vista attraverso la storia degli eroi, dei luoghi e delle aziende protagonisti di 100 anni entusiasmanti” e contestualmente vi sarà l'inaugurazione della mostra Il secolo con le ali e l'esposizione della replica del monoplano Bleriot di Chavez.