Perché la domanda usuale di chi non ha mai sperimentato una vacanza in bicicletta è sempre la stessa: «Non saranno troppi chilometri? Ce la farò, non sono allenato». Da Merano ad Avio, quasi l'ultimo Comune in provincia di Trento prima di entrare nel veronese dove la ciclabile non è ancora completamente in sede protetta, sono circa 130 chilometri che divisi in tre giornate fanno poco più di 40 chilometri al giorno: tutti rigorosamente in leggera discesa o in piano. Il che lascia ampiamente tempo per fermarsi a curiosare in giro, rilassarsi in un bicigrill o stendersi su un prato a prendere il sole.
Per arrivare a Merano e iniziare a pedalare occorre svegliarsi presto, o pensarci per tempo e venire la sera prima. In treno bisogna necessariamente transitare per Verona, di qui prendere un regionale per Bolzano (sugli altri treni non si possono caricare biciclette senza smontarle) e poi una coincidenza per Merano: il che vuol dire che la mattina la si spende per raggiungere il punto di partenza. Una volta arrivati in riva al Passirio sarà ora di pranzo, per cui una sosta alla birreria Forst, o da Pur Sudtirol (un negozio di prodotti alimentari altoatesini con bar per un assaggiare un veloce meraner wurstel con senape e birra, il vero pranzo del ciclista) può contribuire a entrare nello spirito giusto del pedalatore occasionale. Certo, ci sarebbero anche le terme e i giardini di Sissi che meriterebbero una visita, ma se l'intento è pedalare prima o poi tocca partire.
Di buon mattino, dopo una visita al centro storico del capoluogo altoatesino, si può fare una sosta al Museion, il museo di arte contemporanea di Bolzano che sorge lungo il torrente Talvera, a un passo dalla ciclabile. Da qui si inizia a pedalare nei parchi urbani che costeggiano l'Isarco fino a quando non si congiunge con l'Adige che scende da Merano. Per un tratto si pedala in ombra su di un tracciato che pare sospeso tra i due corsi d'acqua, sempre il leggera discesa, attraversandovigneti e meleti tra Egna, Ora e Cortaccia. Lungo la strada si trovano diversi punti attrezzati con fontanelle, panche e frondosi alberi dove sostare per riposare, mentre i centri abitati non distano mai più di un paio di chilometri dal percorso. All'altezza di Magré sulla strada del vino si può deviare per visitare questo piccolo borgo vinicolo e le sue cantine, tra cui quella biodinamica di Alois Lageder, che si trova nel centro del paese, a un passo dalla chiesa.
L'ultimo giorno occorre fare delle scelte: fermarsi a Trento? Visitare Rovereto? Deviare verso il Garda? Scendere fino ad Avio per prendere il treno? Mentre si decide che fare della giornata si affronta l'unica (relativa) salitella del percorso, che più che altro è una deviazione all'altezza di Lavis dove si lascia il corso dell'Adige e si risale fino quasi in paese per scavallare un torrente. Per il resto si procede sempre in sede protetta attraversando Trento e pedalando in scioltezza fino a Rovereto, dove si può spezzare la giornata andando a visitare il Mart o il museo della Guerra. Una volta ripartiti, passato un colossale sistema di chiuse sull'Adige, a Mori si deve scegliere se deviare verso Riva del Garda o se proseguire tra i vigneti fino ad Avio lungo un asse di certo meno trafficato, ma altamente panoramico.
Tra Chizzola e Ala il percorso – che da Bolzano si affianca quasi sempre al corso dell'Adige - si movimenta: un leggero saliscendi tra i vigneti e chiese rurali fornisce un poco di adrenalina e permette di guardare la vallata da una prospettiva diversa, leggermente in quota. Qui inizia l'ultimo tratto in sede protetta della ciclabile dell'Adige, una strada che ripercorre l'antica via romana Claudia Augusta che collegava la Baviera con la pianura Padana. Si può scegliere se fermarsi ad Ala, comune della bassa Vallagarina che ha meritato la Bandiera Arancione Tci, oppure se percorrere altri 5 chilometri fino ad Avio. Qui si accolti da un bicigrill aperto da poco, dove riposarsi prima di prendere comodamente il treno alla stazione che si trova dall'altro lato dell'Adige.
- Il sito di bici Alto Adige
- Il sito delle ciclabili trentine
- I bicigrill del Trentino
Le biciclette si possono caricare esclusivamente sui treni regionali, il supplemento per la bici costa 3,5 euro, vale 24 ore e si può acquistare a tutte le macchinette automatiche, basta andare in “altri servizi”.