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Canossa, Canossa Castello di Rossena
La roccaforte di Rossena con la torre di Rossenella, che si erge su uno sperone roccioso. Una leggenda lo lega alla storia di Everelina, figlia di un vassallo di Matilde, che per evitare le nozze con un uomo che non amava, si getto dal dirupo. Fa parte del circuito dei castelli legati alle figure femminili che hanno fatto la storia dell'Emilia. Info: Castelli delle Donne, www.icastellidelledonne.it
Castello di San Pietro in Cerro
Nel piacentino, il Castello di San Pietro in Cerro, dall’impianto rettangolare, 30 sale decorate ed arredate, l’elegante corte quadrata interna e il grande giardino, deve la sua bellezza al contributo di tre contesse. Maddalena Dolzani fu la donna che sposando Bartolomeo Barattieri nel 1421 portò in dote i terreni con sopra la torre di guardia, che poi furono inglobati nel maniero. Nel Cinquecento fu Bianca Maria Scotti ad abitare il castello: l’unione della sua famiglia con quella dei Barattieri è sugellata nel fregio del salone rosa. Nel XIX secolo, invece, fu la contessa Maria Teresa Zangrandi a lasciare il segno a San Pietro in Cerro. A lei si deve probabilmente il ciclo pittorico del salone d’onore del castello, firmato con il possibile pseudonimo Leonardo Hernani Magu. La contessa ha lasciato diverse opere in raccolte private e alla Galleria d’arte moderna Ricci Oddi. Dall’importante sensibilità artistica era anche Maria Ruspoli Gramont, principessa del Castello di Vigoleno.
Castello di Torrechiara
Tra i Castelli delle donne dell'Emilia spicca il Castello di Torrechiara, romantico maniero quattrocentesco dai tratti medievali e rinascimentali spicca sulla cima di un colle roccioso panoramico alle porte della Val Parma, nel territorio di Langhirano (PR). Fu costruito da Pier Maria Rossi per la sua amata Bianca Pellegrini, la cui storia d’amore è celebrata dalla “Camera d’Oro” attribuita a Benedetto Bembo, in cui sono raffigurati tutti i castelli del feudo.
Castello di Vigoleno
Tra i castelli delle donne emiliane spicca quello voluto da Maria Ruspoli Gramont, principessa del Castello di Vigoleno. Un maniero austero che si erge a Vernasca (PC) e domina le colline emiliane, conservando un borgo fortificato medievale di particolare bellezza. Maria Ruspoli Gramont trasformò il castello nel Novecento in un salotto d’arte e di mondanità, luogo di incontro per artisti come Max Ernst che qui dipinse “La foresta imbalsamata” e Gabriele D’Annunzio
Reggia di Colorno
A Barbara Sanseverino, moglie di Giberto Sanvitale, signore di Sala Baganza, si deve il raffinato giardino all’italiana della Reggia di Colorno, in provincia di Parma, con i suoi giochi d’acqua, aiuole fiorite, statue e scenografiche fontane. Fu una donna colta e una collezionista d’arte: impreziosì il palazzo, infatti, di opere di Tiziano, Correggio, Parmigianino e di una particolare raccolta di cammei antichi.
Rocca Sanvitale di Sala Baganza
Sulle prime colline dell’Appennino parmense si può ammirare la Rocca Sanvitale di Sala Baganza, in provincia di Parma, maniero in cui rivivere le vicende di Maria Luigia, moglie di Napoleone, imperatrice dei francesi e duchessa di Parma, Piacenza e Guastalla, che vi abitò con i suoi due figli nell’Ottocento. Il castello fu molto importante per il sistema difensivo locale già tra il ‘400 e il ‘500. Nelle sue sale oggi si possono scoprire preziosi affreschi e decorazioni cinquecentesche e settecentesche; nelle cantine invece c’è il Museo del Vino ed intorno il Giardino farnesiano.
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