New York, Londra. Parigi, Copenhagen, Taipei e Doha, Mestre e la Biennale di Venezia

Quando un grande progetto architettonico riesce a mutare nel tempo anche il volto del paesaggio e della comunità che lo accolgono, i risultati sono strabilianti. Due esempi fanno scuola, il Guggheneim a Bilbao e il Centre Pompidou a Parigi.
Il 2018 ha in agenda molti progetti architettonici che hanno come denominatori comuni l’integrazione con il territorio e la multifunzionalità dei loro spazi. Abbiamo raccolto in queste immagini quelli che per noi sono i più interessanti e potenzialmente innovativi.
 

Taipei, Taiwan, Performing Arts Center

1. TAIPEI, TAIWAN, PERFORMING ARTS CENTER - Una sfera contiene la Proscenium Playhouse, una sorta di “pianeta” sospeso. A Zhongshan, noto per lo Shilin Night Market, un vivace mercato notturno zeppo di banchetti da gioco e di street food, lo si vedrà ovunque e da dovunque. Le forme della nuova architettura ricordano non a caso una pentola con tre scomparti utili a mescolare i tre brodi della zuppa tradizionale locale.  
(foto 3bp blogspot)

New York, Usa, The Shed

2. NEW YORK, USA, THE SHED - Un edificio principale sormontato da un vero e proprio guscio esterno mobile. Il guscio può spostarsi lungo dei binari fino a occupare la piazza antistante l’edificio. Scorrendo su ruote, il guscio si renderà autonomo dalla struttura fissa, dando vita una sala coperta aggiuntiva per spettacoli dal vivo o altri eventi. La struttura fissa sarà scandita in otto livelli, tra gallerie espositive, di un laboratorio creativo e di un teatro con 500 posti. Il progetto è firmato Diller Scofidio + Renfro, in collaborazione con Rockwell Group.
(foto deezen.com)

Mestre, Italia, M9

3. MESTRE, ITALIA, M9 - È forse il traguardo architettonico più atteso dell’anno appena iniziato. A portarlo a termine sarà lo studio tedesco Sauerbruch Hutton, primo attore nella progettazione e realizzazione di un nuovo polo culturale che andrà a mutare radicalmente l’aspetto della città dalle profonde radici industriali. A mettere le risorse (110 milioni di euro) la Fondazione di Venezia con la speranza di vedere realizzata una vera smart city: ovvero cultura multimediale, architettura sostenibile, servizi per i cittadini e acceleratore per lavoro e benessere collettivi.
(foto m9museum.it)

Londra, Regno Unito, The Coal Drop Yard

4. LONDRA, REGNO UNITO, THE COAL DROP YARD - Che la City sia un cantiere perennemente aperto non è una novità, ma il 2018 si annuncia un anno particolarmente generoso in quanto a nuovi progetti. Spicca l’annuncio di 13 nuove torri e soprattutto il CrossRail, l’infrastruttura monstre formata da 42 chilometri di tunnel ferroviari in sotterranea collegati da 41 nuove stazioni. Occhio al Coal Drops Yard, un progetto ambizioso di spazio pubblico che nasce dalla riqualificazione di un ex deposito di carbone e due viadotti risalenti all’epoca Vittoriana. 
(foto designboom)

Parigi, Francia, Le Nouveau Tribunal

5. PARIGI, FRANCIA, LE NOUVEAU TRIBUNAL - 160 metri di altezza, edificio secondo solo alla Tour Montparnasse. Chi se non il parigino d’adozione Renzo Piano poteva firmare questo nuovo importante progetto architettonico, proprio nel quarantennale della realizzazione dell’allora avveniristico Centro George Pompidou?
(foto Bdp Blogspot)

Doha, Qatar, Museo Nazionale

6. DOHA, QATAR, MUSEO NAZIONALE - Forse a spingere al traguardo l’ambizioso progetto firmato Jean Nouvel è l’eco mondiale ottenuto dalla recente inaugurazione del Louvre di Abu Dhabi. L’edificio infatti si comporrà di una serie di grandi cerchi a incastro che evocano i cristalli piatti e circolari della rosa del deserto, a protezione di reperti, reliquie e installazioni di arte contemporanea per un’estensione di 40mila metri quadri. 
(foto Atelier Jean Nouvel)

Copenhagen, Danimarca, Amager Resource Center

7. COPENHAGEN, DANIMARCA, AMAGER RESOURCE CENTER - I danesi sono citati, tanto, per la capacità di fare convivere innovazione industriale e ambiente. In particolare Copenhagen è la città modello per le politiche ecologiche legate alla mobilità (bici su tutte). In questo caso il progetto danese porta all’estremo i concetti di integrazione e multifunzionalità nel Amager Resource Center, firmato dallo studio Big. Un inceneritore di ultima generazione sarà un parco verticale su cui arrampicarsi, camminare e addirittura... sciare. 
(foto ArchDaily)

Per i progetti del futuro c’è la Biennale di Venezia

8. E PER I PROGETTI DEL FUTURO C’È LA BIENNALE DI VENEZIA - "Freespace" è il titolo scelto per la 16sima biennale di Architettura. Appuntamento in Laguna (Arsenale e Giardini) dal 26 maggio al 5 novembre 2018. Il focus porrà al centro la funzione di umanità e “generosità” dei progetti in divenire, nella tendenza internazionale a svilupparsi con una riflessione accentuata ai temi dello spazio. Curatrici saranno le irlandesi Yvonne Farrell e Shelley McNamara.