In
Islanda sono pochi ma buoni, e quei pochi o giocano a calcio con ottimi risultati (anche se ai Mondiali ci si aspettava di più) o fondano un gruppo rock alternativo, dai
Mùm ai Sigur Ros, oppure sono intenti a scrivere un
romanzo, magari nel tempo libero quando hanno smesso di pescare merluzzi nelle gelide acqua artiche.
Se dell’Islanda fino a una manciata di anni fa si sapeva soltanto che stava genericamente lassù nell'Atlantico, in alto a sinistra nella mappa d’Europa, adesso invece sappiamo, o meglio, crediamo di sapere, tantissimo. Merito della fascinazione verso il grande Nord con i suoi ghiacci e i suoi silenzi, della moda del “borealismo”, ma anche (almeno in parte) di Björk e del fascino della sua voce e, non ultimo, della ricca letteratura islandese che la casa editrice Iperborea meritoriamente da anni traduce in italiano.
THE PASSENGER IN LIBRERIA
Ma che cosa crede, che cosa sogna, come vive davvero un islandese fuori dalle pagine dei romanzi? Per rispondere a questa domanda ecco che Iperborea ha deciso di dedicare all’Islanda il primo numero di un nuovo progetto editoriale, The Passenger (pag. 176, 18,90 €) che potrebbe essere sia classificato come una rivista bimestrale sia come un libro inchiesta, venduto solo in libreria (anche nei Punti Touring).
Un contenitore per esploratori del mondo, di bella fattura (le fotografie per esempio sono tutte della stessa mano, in questo caso della fotografa siberiana Elena Chernyshova, le illustrazioni di Edoardo Massa), attento alla qualità letteraria dei testi, con inchieste, reportage letterari e saggi narrativi che contribuiscono al racconto della vita di un Paese. In questo volume una dozzina di testi, tra cui quello scritto ad hoc da Hallgrímur Helgason, ironico autore islandese che affronta i «contro» del boom turistico di questi anni, e quello ripescato del premio Nobel 1955, Haldór Laxness, che già 30 anni fa metteva in dubbio la sostenibilità delle centrali termoelettriche islandesi.
Non un’alternativa alla guida di viaggio (non ci sono indicazioni su cosa vedere o dove dormire, né ragguagli su arte e storia, né itinerari suggeriti per un viaggio: per quelli c’è la
Guida Verde Islanda Tci) ma piuttosto
un interessante complemento per rendere più denso il viaggio e per provare a capire qualcosa di più di un Paese che altrimenti rischia di essere soltanto un magnifico scenario un po’ fatato. E dopo l’Islanda, a settembre, sarà la volta dell’Olanda.