Una volta dire “andiamo in Barbagia” era un invito all’avventura. Oggi i tempi sono cambiati, ma non troppo. Vero è che ci si muove con facilità sulla statale 131 che collega Nuoro e Cagliari, ma il fascino selvaggio del territorio tra le montagne del Gennargentu e le spiagge della costa è rimasto intaccato. Tra il Supramonte di Urzulei e le spiagge di Tertenia fino a punta la Marmora, un tour on the road si traduce in soste perfette per gli appassionati dell’outdoor. Trekking, percorsi in mountain bike e occasioni per praticare sport acquatici renderanno il viaggio davvero entusiasmante.
COME ARRIVARE
Dal “continente” i due scali marittimi principali sono Olbia e Golfo Aranci. Una volta sbarcati, si percorre la Ss 131 fino a Siniscola, dove si devia verso il mare sulla 125, raggiungendo Orosei. Tante le possibilità di sostare. La strada a questo punto si allontana dalla costa per raggiungere Dorgali, base ideale per partire alla scoperta del territorio.
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DA TISCALI A CALA GONONE
Una escursione da mettere in programma ha come meta le spettacolari Gole di Su Gorroppu e il villaggio nuragico di Tiscali, costruito all’interno di una dolina della montagna che ne porta il nome e le cui origini rimangono ancora non del tutto chiare. Poco prima di Dorgali, svoltando a destra al chilometro 200 della statale, si accede ai parcheggi della celebre Grotta di Ispinigòli (una “colonna portante naturale” alta addirittura 38 metri: tra le più alte d’Europa).
Proseguendo, un secondo bivio in direzione di Nuoro conduce al villaggio nuragico di Serra d’Orrios, con gli evidenti resti di alcune costruzioni e di due piccoli templi. Lungo questa strada secondaria si trova anche la deviazione per Oliena, una delle Bandiere arancioni del Tci in Sardegna, e Orgosolo, con i famosi murales che narrano storie, personaggi e atmosfere della Barbagia.
Tornati alla 125, da Dorgali si scende sul mare lungo la stretta e tortuosa carrabile per Cala Gonone. Quella che fino agli anni ’90 era meta principale del turismo escursionistico si è trasformata in una vivace località balneare, con un campeggio e un’area attrezzata. Le gite organizzate in barca permettono di raggiungere la celebre grotta del Bue Marino, che non era altro che l’appellativo dato alla foca monaca che ne aveva fatto un suo rifugio. Dei due rami che compongono la grotta, quello settentrionale è attrezzato per visite turistiche e presenta una successione di gallerie e caverne in parte allagate dal mare. Poco più a sud si trova Cala Luna, con altre sei grandi grotte che su aprono nell’alta falesia e la candida spiaggia alle cui spalle è situato uno stagno circondato da oleandri.
DA CALA GONONE A BAUNEI
Si risale al bivio per Dorgali, si prosegue sulla 125 attraversando le montagne della Barbagia godendo di vedute magnifiche su un paesaggio selvaggio. Dopo circa 20 chilometri, superato il passo di Genna Silana, a oltre 1000 metri di quota, si inizia la discesa verso Baunei e verso il mare, su un tracciato con curve e tornanti e due lunghi tratti in forte pendenza che richiedono l’abilità del conducente per non affaticare troppo i freni. Trenta chilometri a valle del passo si entra a Baunei, altro punto di riferimento per gli itinerari escursionistici nei dintorni, da affrontare anche in questo caso con l’assistenza di guide turistiche ufficiali.
Dal paese si può raggiungere l’altopiano del Golgo, che offre cinque percorsi naturalistici di varia difficoltà (scarpe chiuse e scorte d'acqua!). Il più accessibile è quello che conduce a Cala Goloritzé, una piccola insenatura dalle acque turchesi che lambiscono una spiaggia di ciottoli dominata dalla guglia rocciosa dell’Agugliastra. Alla baia si può anche arrivare più comodamente via mare. Si parte da Santa Maria Navarrese (una frazione di Baunei), sorvegliata da una torre pisana; gli olivastri presso la chiesa di Santa Maria, ai margini dell’abitato, sono stati dichiarati monumento naturale dalla Regione.
Un’area attrezzata si trova a Tancau, subito a sud del paese, e rappresenta un punto d’appoggio ideale per escursioni marine fra piccole cale, insenature e scogliere fra le più belle della costa sarda, con la minuscola isola di Ogliastra a caratterizzare la vista sul golfo.
DA BAUNEI A ARBATAX
Si possono programmare due deviazioni per la necropoli sotterranea di Fund’e Monti (a ridosso della collina di Tracacu) e verso lo Stagno di Tortolì (ma forse meglio andarci in una stagione “di mezzo” e non sotto il caldo estivo). Preferiamo dirottarvi verso Arbatax, una delle località principali della costa orientale della Sardegna.
Il paesaggio roccioso che caratterizza la provincia ne fa un regno del trekking, tra gole, torrioni calcarei e fitti boschi. Famose e scenografiche le rosse scogliere che caratterizzano la costa e che annunciano l’arrivo in città. Tutt’intorno le vigne sfidano impervi tratti di costa e regalano le celebri doc di Cannonau e Vermentino.
In auto il consiglio è vagabondare a filo delle scogliere frastagliate intorno a Marina di Gairo, prima di raggiungere l’ultima tappa del viaggio, Capo Sferracavallo. Alle sue spalle il monte Ferru regala una vista memorabile sulla costa. Un bel ricordo, da riaccendere sulla strada del ritorno, sulla statale 389 per Nuoro che vi porterà a imbarcarvi a Olbia.
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