“Pedaliamo con calma attorniati dal silenzio del lago, immobile gioiello incastonato tra le Alpi piemontesi…”: potremmo iniziarla così questa storia, ma ci faremmo intorpidire da cliché di "atmosfere rarefatte e angoli incantati", con grande torto per il protagonista di questa storia, il lago d’Orta. Riservato all’eccesso se paragonato ai fasti moderni del lago Maggiore e al glamour patinato del “Como Lake”, la sua bellezza coinvolgente rende timorosi a darne risalto, pare quasi di fare troppo rumore.
Forse per questo una bicicletta è perfetta per seguirne i contorni e disegnarne i dintorni, sostando ad ammirarne le testimonianze culturali e i panorami più suggestivi. Se poi una bicicletta è una e-bike, i confini si possono anche allargare, i dislivelli fanno meno paura e si può davvero pensare di prendersi una giornata e dedicarla alla scoperta del territorio.
Sul lago d'Orta in e-bike / Foto Lorenzo de Simone
LA COMPAGNIA DELL’"ANELLO AZZURRO"
Così, ci troviamo in una silenziosa mattina d’estate a programmare un tour a pedali. Lo facciamo ovviamente con calma, gustandoci un caffè e un dolce tradizionale a un tavolino in ferro battuto di una pasticceria di Pella, borgo antico che abita una penisola che affaccia sul lato occidentale del lagoe sovrastato alle spalle da ripide alture di granito.
Prima del caffè ad accenderci i sensi è una sgambata nel cuore del paese, tra la parrocchiale di Sant’Albino e l’antico lavatoio di piazza Ravedoni. Qui di acqua ce n’è sempre stata e molta ha alimentato le cartiere della casa editrice Sonzogno. Ora invece ammirando il tappeto d'acqua che dalla riva attornia la schiena dell’Isola di San Giulio, possiamo decidere il nostro itinerario.
Prendiamo come canovaccio l’Anello azzurro, un percorso tracciato dal Distretto del lago d'Orta e ben segnalato che segue il periplo del lago, e in particolare decidiamo di percorrere il tratto che congiunge Pella ad Orta San Giulio. Andremo un po’ controcorrente, visto che idealmente la partenza è sempre messa a Orta, ma a rassicurarci su fattibilità ed eventuali pendenze c’è Nyon, computer di bordo delle e-Bike, ma anche gestore di mappe e vero e proprio palmare portatile multifunzione.
Il lago d'Orta / foto Lorenzo de Simone
DA PELLA A GOZZANO, SULLA TORRE DEL BUCCIONE
Ci aspettano 14 chilometri di strade asfaltate, sterratini, qualche saliscendi petroso. Si parte. Pedaliamo in modalità “eco” (l’assistenza elettrica Bosch che equipaggia la bicicletta prevede anche “tour”, “sport” e “turbo”, cui si aggiunge la modalità “walk” per spingere a mano nei tratti più impervi o nelle aree pedonali) e ci accorgiamo quante occasioni per rinfrescarsi offra il lago d’Orta.
A un chilometro da San Maurizio d’Opaglio – storico distretto di rubinetterie – si susseguono calette e vere e proprie spiagge attrezzate, alcune anche riparate da pinete. Intanto sopra di noi si intravedono ville storiche ed esperimenti architettonici, residenze di industriali che sul lago vogliono proprio dormirci.
Lago d'Orta da Pella / foto Lorenzo De Simone
In meno di un’ora lo scenario muta, si fa quasi fluviale. Costeggiando il lago verso la punta più a sud si intravedono infatti sempre più fitti dei canneti, che scandiscono la riva alternandosi a macchie di bosco. Incrociamo di tanto in tanto compagnie di ragazzi che a scuole finite cercano le passerelle per qualche tuffo o puntano alla spiaggia di Gozzano, lido di sabbia servito da ristorante, bar e noleggi.
Tra i canneti di Gozzano / foto Lorenzo de Simone
In questo paesaggio iniziamo a capire perché persino Balzac, in una fuga romantica sul Lago d'Orta lo raccontava con immagini di “rive ora coltivate, ora selvagge: il grandioso e il suo tumulto al di fuori, dentro le proporzioni umane...”.
Per vedere tutto questo in un unico sguardo deviamo dalla riva e puntiamo a conquistare la Torre di Buccione, un mastio medievale che oggi è stato dotato di passerelle in legno e vetro che aiutano a godersi uno dei migliori balconi panoramici del Cusio. Anche in e-bike la salita di circa 15 minuti non è per tutti, conviene forse lasciare le biciclette all’inizio del sentiero segnalato. Con ruote grasse da Mtb si può fare (lo abbiamo fatto in modalità “sport”) e la discesa è anche divertente. Il panorama è per tutti magnifico.
Villa Crespi, foto Lorenzo de Simone
VILLA CRESPI, DA MILLE E UNA NOTTE
Ci sono luoghi che nel lusso e nella sofisticazione allontanano, respingono, irritano quasi. Non è il caso di Villa Crespi. Immaginatevi, dopo la discesa dalla torre, non proprio freschi di toeletta, entrare con bici alla mano al cospetto un palazzo fiabesco di cupole di archi intrecciati, ornati da stucchi e gessi modellati, dipinti e dorati. Ma se all’ombra delle architetture moresche, volute nei primi del Novecento dall’industriale del cotone e mecenate Cristoforo Benigno Crespi, non ci sentiamo a disagio il merito è dell’accoglienza della famiglia Cannavacciuolo, che da vent’anni abita questa Alhambra prealpina per accompagnare a viaggi nel gusto mediterraneo.
L'ingresso di Villa Crespi, foto Lorenzo de Simone
I cuscini e il telo damascato lasciati cadere sul prato, le sportine con l’insalata al salmone e pompelmo, il club sandwich in odore partenopeo, le focaccine e i muffin a emporter sono una meraviglia, ma niente rende impacciata la nostra presenza. “Amiamo pensare che chi viene a Villa Crespi non segua l’onda buona dei media o il selfie con il "masterchef", ma riceva una sensazione di comfort che ricordi casa propria" – dice Silvia Ferrari, che coordina vendite e marketing e che ci accompagna nella giornata.
In una residenza da mille e una notte (ne basterebbe una...) sveliamo quindi il nostro arcano. Oggi stiamo replicando un’esperienza che Il Relais et Châteaux Villa Crespi mette a disposizione per i suoi ospiti. Qui a casa Cannavacciuolo, dopo un pranzo o una cena, o come in questo caso prima di un bucolico pic-nic gourmand, si possono prendere delle e-bike fornite da Bosch per godere della bellezza del lago d’Orta: a voi la scelta, qualche ora verso una spiaggia, una mattinata rilassante oppure un programma più impegnativo verso la Madonna del Sasso o fin sul Mottarone. "Stiamo sviluppando le nostre collaborazioni in ambito turistico affiancandoci sempre a strutture che condividano con noi valori di qualità e affidabilità come Villa Crespi, eccellenza del lago d'Orta" spiega Federica Cudini, Marketing Manager Bosch eBike Systems Italia.
Il pic nic gourmand dei Cannavacciuolo a Villa Crespi / foto Lorenzo De Simone
ORTA SAN GIULIO, IL SACRO MONTE E L'ISOLA
Dopo il pranzo la pedalata riprende. A poca distanza, il Sacro Monte di Orta San Giulio. Dove affacciandosi per la prima volta ad una delle venti cappelle non pare quasi vero, si ha la sensazione di aver sbagliato indirizzo, quasi si dovessero dare due colpi di campanello. All'interno si trovano infatti statue in terracotta a grandezza naturale, impegnate a far rivivere i momenti più importanti della vita di San Francesco.
A progettare le cappelle e la struttura di sentieri e giardini che le collegano fu nel 1590 Cleto da Castelletto Ticino, ma fu nel ‘600 che i pittori le colorarono a tinte forti trasformando il percorso devozionale in uno spettacolo barocco. Natura, arte, religione, storia e uno splendido panorama sul lago d’Orta hanno convinto in poco tempo l’Unesco a nominarlo Patrimonio dell’Umanità, insieme ad altri otto Sacri Monti di Piemonte e Lombardia, e che la Regione Piemonte dal 1980 tutela come Riserva Naturale Speciale del Sacro Monte di Orta.
Il Sacro Monte di Orta, sito Unesco / foto Lorenzo De Simone
Dai 300 metri di altezza del Sacro Monte si scende pianissimo tra strade strette e tortuose di Orta San Giulio, borgo certificato dal Touring con la Bandiera arancione. Il consiglio è condurre a mano le biciclette per non perdersi la vista sulle case antiche, palazzi barocchi, balconi fioriti in ferro battuto e scorci irresistibili su miriadi di cortili porticati. “Amazing” si sente sussurrare di continuo dai tanti turisti stranieri che passeggiano investiti di immagini memorabili. “Amazing” davvero, come lo è l’arrivo in piazza Motta, sorta di salottino all’aperto con vista sul lago e sull’Isola di San Giulio.
Tra le vie di Orta San Giulio / foto Lorenzo De Simone
Il nostro itinerario potrebbe chiudersi qui, in fondo siamo in bicicletta e le e-bike non prevedono l’effetto galleggiamento, nemmeno su un lago quieto come quello d’Orta. Invece, per tornare a Pella approfittiamo del servizio offerto dalla compagnia di navigazione del Lago d’Orta, e in pochi minuti ci troviamo ciuffo al vento e bocca aperta ad ammirare dal lago le rive dell’Isola di San Giulio, rinfrescati dagli spruzzi d’acqua e con le biciclette affiancate a prua. Bici e barca, connubio perfetto per viste mozzafiatosulle rive e sullaBasilica di San Giulio e per rendere l’esperienza indimenticabile.
Il servizio Bici+Barca per attraversare il lago d'Orta / foto Lorenzo De Simone
SUL LAGO D’ORTA IN E-BIKE, INFO UTILI E CONTATTI
Abbiamo pedalato con delle eBike epowered byBosch, equipaggiate con assistenza elettrica Active Line e Active Line Plus. La batteria da 500 Wh ci ha garantito un'autonomia ottimale per goderci l'intero itinerario senza occuparci dello stato di carica. Il servizio è offerto agli ospiti di Villa Crespi.
- Per scoprire tutto sui sistemi Bosch e-Bike vai sul sito www.bosch-ebike.com.
- Per scoprire di più sull’accoglienza e i servizi offerti da Villa Crespi vai al sito www.villacrespi.it.
- Per conoscere possibilità, itinerari, eventi, info utili sul lago d’Orta vai sul sito www.lagodorta.piemonte.it.
- Per scoprire di più sul Sacro Monte di Orta San Giulio vai sul sito www.sacromonte-orta.com.
Il ciclocomputer Bosch Nyon / foto Lorenzo De Simone
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Sulla ciclabile dell'Anello azzurra, Pella / foto Lorenzo De Simone