Sera, quasi notte. E’ una sera di settembre, una di quelle sere nelle quali ti accorgi che l’estate è finita davvero. Non c’è nessuno per le strade, i bar sono semivuoti e non si sente quasi più il rumore degli insetti notturni. Ci troviamo a Bagnone, in Lunigiana; passeggiamo per le stradine che non abbiamo mai visto davvero, nonostante si abiti abbastanza vicino. Il borgo è molto bello e visto a quell’ora lo è ancora di più. Il buio uniforma e nasconde bene alcune brutture che la luce metterebbe in evidenza.
A un certo punto, ai lati della strada, vediamo un cartello che riporta, sopra uno sfondo marrone: Via del Volto Santo.
Piazza Medicea, voluta probabilmente dal Granduca Cosimo III, ancora oggi è il centro della cittadina ma è nella zona retrostante, con le sue vie strette, il Palazzo Fantoni Bononi (sede del Museo della Stampa ma da tempo chiuso a causa dei danni provocati dal terremoto) sullo sfondo e le mura esterne, che Fivizzano dà il meglio di se. La strada ciottolata che percorre il perimetro e l’affaccio sugli “orti” sottostanti ci raccontano di come doveva svolgersi la vita dei tempi passati, con i campi, oggi in parte non coltivati, messi a coltura per sfamare l’importante feudo Malaspiniano. La storia ci tramanda della nobile famiglia “Pescia” cosi nominata perché proveniente dall’omonima città toscana, che per prima, proprio negli “orti” introdusse un’agricoltura intensiva che fosse in grado di sopperire alla richiesta della città ed in gradi di commerciare l’avanzo. Ci racconta inoltre di Jacopo da Fivizzano che nel 1471, precursore fra molti, stampò libri con i primi caratteri tipografici italiani mobili anticipando città ben più importanti.
Girovagando per il borgo scopriamo l’associazione “Dai libri alla solidarietà”, con sede all’interno del Convento degli Agostiniani che ci incuriosisce e ci spinge ad informarci. “Siamo nati come sezione fivizzanese della onlus internazionale Oxfam ma nel gennaio del 2014 abbiamo deciso di diventare un’associazione autonoma ” racconta Carmine Mezzacappa, presidente dell’associazione. “Facciamo tre cose importanti: riusciamo a far accedere alla lettura e alla cultura anche persone che, soprattutto in questo momento di crisi, non potrebbero spendere molti soldi per acquistare i libri. Con il ricavato appoggiamo progetti di solidarietà ed infine aggreghiamo le persone. E forse, tra tutti, questo è quello più importante”. Chiedo come mai pensi che l’aggregazione sia l’aspetto principale e Carmine con sicurezza risponde: “Abbiamo creato un luogo dove le persone si possono ritrovare, soprattutto ragazzi; il libro diventa un mezzo di aggregazione che distoglie l’attenzione dalle nuove tecnologie, che troppo spesso isolano, lasciando le persone sole e talvolta indifese”.
LA LEGGENDA DELLA NONNA
Nessuno seppe mai che cosa i due contadini trovarono ma la nonna assicura che da quel giorno i due poterono comprare dei nuovi appezzamenti di terra, un podere e si trasferirono a vivere in un altro borgo dopo aver comprato casa. Sia che la storia riporti solo chiacchiere di paese sia che racconti la pura verità, la presenza di un tesoro rende la visita ai ruderi, facilmente raggiungibili, ancor più eccitante; e lo è ancor di più quando, girovagando per la collina, troviamo un pozzo di circa settanta centimetri di lato che sprofonda nel terreno per un paio di metri rivelando una stanza, ormai completamente riempita di terra. Che sia la stanza del tesoro?

I PELLEGRINI SULLE PARETI

In pochi minuti ci troveremo alla Pieve di Offiano, dedicata a San Pietro, non visitabile causa inagibilità a seguito terremoto (nella foto a sinistra). La chiesa in stile barocco, stile che preso il posto di quello romano in una ristrutturazione del XVIII secolo, vede la sua fondazione tra l’XI e il XII secolo. Un richiamo importante per il nostro cammino è la presenza della figura di un pellegrino sul portale di accesso alla struttura. Ennesimo segnale, ma sempre importante e gradito che, seppur passando nel versante della Garfagnana la costante non cambia continuando a presentarci segnali evidenti legati alla vocazione viaria dell’intera zona.
SALENDO FINO AL PASSO

A domani per la sesta tappa!
Per Villa La Pescigola si veda www.villapescigola.com.
Prima tappa: da Pontremoli a Lusignana (Ms)
Seconda tappa: da Lusignana a Bagnone (Ms)
Terza tappa: da Bagnone a Monti (Ms)
Quarta tappa: da Monti a Fivizzano (Ms)
Quinta tappa: da Fivizzano ad Argegna (Lu)
Sesta tappa: da Argegna a Piazza al Serchio (Lu)
Settima tappa: da Piazza al Serchio a Castelnuovo di Garfagnana (Lu)
Ottava tappa: da Castelnuovo di Garfagnana a Barga (Lu)
Nona tappa: da Barga a Borgo a Mozzano (Lu)
Decima tappa: da Borgo a Mozzano a Lucca






