LA MOSTRA DEL TARTUFO BIANCO
Trentasei edizioni all’insegna delle eccellenze alimentari, le ultime arricchite dallo spettacolo della cucina: questa la carta di identità della Mostra del Tartufo bianco, nelle piazze del centro storico tifernate (questo il singolare toponimo della città). Tre giorni, intensi e dedicati ai prodotti del bosco: oltre allo showcooking che coinvolgerà esperti e cittadini intorno ai fornelli, ci saranno i mercati con i produttori e i laboratori del gusto, diretti alle scuole e agli appassionati, degustazioni a base di tartufo e di eccellenze che accompagneranno il visitatore attraverso itinerari culturali e spettacoli, con mostre itineranti, musica, teatro e letture. Tra i ritorni più attesi: il Salone dell’olio con il concorso collegato e il Salone del vino di Ais, l’associazione dei sommelier.
LE RISORSE DEL TERRITORIO
“Torniamo con l’evento che sintetizza e mette in luce le autentiche risorse del territorio: pensiamo all'enogastronomia di qualità ma anche all’arte, nell’anno del centenario di Burri, e alla cultura con una rosa di iniziative spalmate tra ottobre e dicembre” dichiarano il sindaco di Città di Castello Luciano Bacchetta e il rappresentante della Comunità montana Alta Umbria Mauro Severini. "In primo luogo, stiamo puntando sulla mobilitazione dei soggetti che lavorano di eccellenze e che connotano questo territorio anche da un punto di vista turistico. Olio, vino e prodotti ad alto valore aggiunto ambientale ed etico, nei quali si rispecchia un modello di sviluppo e di nuova agricoltura, non estraneo alla scelta di continuare a investire sulla Mostra del tartufo bianco come vetrina del buono e sano prodotto in AltoTevere.
"In secondo luogo diamo continuità a un calendario di eventi che sta portando Città di Castello al centro di pubblici diversificati ma molto più ampi ed attenti che nel passato" continuano Bacchetta e Severini . "Basti pensare al Centenario di Burri e alla Mostra del Tartufo che si ricollega per i suoi temi ed il suo spirito al motivo conduttore di Expo, cibo e futuro”. Insieme ad Amministrazione comunale e Comunità Montana nell’organizzazione ci sarà la Regione Umbria e l’Associazione dei Tartufai, con il presidente Antonio Bicchi, che ribadisce come “la trifola stia diventando anche a causa dei cambiamenti climatici un prodotto sempre più esclusivo anche se il nostro territorio ha mantenuto un ecosistema sufficientemente integro a salvaguardare il tartufo. Raccoglitori e agricoltori conoscono ogni segreto della trifola e questa sapienza antica ha permesso di tutelare le condizioni, che facilitino la nascita di questi particolari e prelibati funghi”.
LE BELLEZZE DELLA CITTA' E DEI DINTORNI
Ma Città di Castello è anche la patria delle arti contemporanee grazie all’eredità che Alberto Burri, maestro dell’Informale, ha lasciato alla sua terra d’origine: il 2015 è l’anno del Centenario della nascita, sarà scandito da un calendario di eventi internazionali, che porteranno Burri nei maggiori musei mondiali e i maggiori artisti e studiosi d’arte a Città di Castello. Due musei, la Collezione Burri e gli Ex Seccatoi del tabacco, accolgono una selezione delle sue opere e dei cicli più famosi. Il Centenario è l’occasione giusta per visitarli.
Nella rete museale tifernate anche il Museo del Duomo (Rosso Fiorentino) con preziosi esempi di antica arte sacra, la Collezione tessile Museo di Tela Umbra, dono dei baroni Franchetti, ottocentesche figure di filantropi legati a Maria Montessori, tutt’ora attivo con filati di altissimo pregio, e la Tipografia Grifani- Donati, museo vivente all’arte della stampa. Della vocazione agricola incentrata nel tabacco il Centro delle tradizioni popolari di Garavelle offre riproduzioni in scala di oggetti e ambienti.
INFORMAZIONI
www.iltartufobianco.it