Nella metropoli multietnica all’ombra della Madonnina si può fare un viaggio del gusto a 360 gradi. Qui ogni cucina è rappresentata, dalle regionali italiane a quelle etniche straniere, giapponese, cinese, indiana o addirittura eritrea tra i locali di Porta Venezia. Non mancano nemmeno eleganti templi del gusto come lo storico Peck, in via Spadari, e Eataly, nelle due sedi dell'ex Teatro Smeraldo e di San Babila. La tradizione lombarda? Sopravvive nei locali storici della cinta medievale, concentrati nelle vicinanze dei monumenti più famosi come Duomo, Castello e Pinacoteca di Brera. Tra i piatti dell'antica cucina milanese figurano i nervitt (nervetti di piedino di vitello bollito con cipolla), i mondeghìli (polpettine degli avanzi), il minestrone di verdure e riso (servito freddo d'estate) e il risotto allo zafferano. Come secondi ci sono la cassoeula (stufato di maiale e verze), i messicani (involtini di vitello farciti con salsiccia e grana), i bruscitt (stracciata di manzo cotta nel lardo e nel vino rosso), la cotoletta impanata (la cui paternità è contesa tra Milano e Vienna) e l’osso buco gremolato (da tradizione), o servito come piatto unico insieme al risotto giallo (allo zafferano). Ma il prodotto simbolo della tradizione milanese è il panettone, che coinvolge storici nomi come Biffi, Cova, Motta e Alemagna. Non solo città, Milano vive anche di campagna e agricoltura grazie ai 37000 ettari che si estendono nel Parco Sud, dove lavorano un migliaio di aziende agricole, tra allevamento bovino e produzione casearia. Da menzionare, tra le 50 cascine comunali, è Cascina Cuccagna, che si trova in piena città (tra via Muratori, viale Umbria e via Friuli) e offre 1500 metri quadrati di verde.