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A Dublino, nel giardino di stampo georgiano davanti al civico 1 di Merrion Square c’è una statua multicolore che raffigura Oscar Wilde sdraiato su una roccia con il solito smoking e un’espressione sorniona, sembra quasi stia facendo l’occhiolino. La giacca è verde, con risvolti di un rosa acceso. Realizzata dallo scultore inglese Danny Osborne per conto del gruppo industriale proprietario della di un’altra icona irlandese, la Guinness, è una delle statue parlanti diffuse in città. Statue che grazie a una applicazione per smartphone, raccontano con la voce di famosi attori irlandesi le storie dei dublinesi illustri. E Oscar Wilde è senza dubbio uno di questi.
Nato nel 1854 al numero 21 di Westland Row, edificio che oggi ospita l’Oscar Wilde Centre del Trinity College, l’università in cui ha studiato Wilde. Lo scrittore passò gran parte della sua vita a Merrion Square, in un edificio che oggi ospita l’American University Dublin. Attento osservatore della vita cittadina, grande amante del teatro e della vita sociale post spettacolo, Wilde prima di finire l’università abbandonò la capitale irlandese per trasferirsi a Oxford grazie a una borsa di studio.
Agli ultimi giorni di vita dello scrittore irlandese è dedicato The Happy Prince, film da poco nelle sale in cui l’attore e regista Rupert Everett interpreta il suo scrittore preferito: un Wilde morente, caduto in disgrazia dopo essere stato processato e condannato a due anni di lavori forzati per via della sua omosessualità. L’occasione per tornare a Dublino sui passi di Oscar Wilde.
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