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Una tecnica innovativa, una resa della luce rivoluzionaria. Al Divisionismo, nato in Italia a cavallo tra Otto e Novecento, Novara rende omaggio con una grande rassegna dal titolo La rivoluzione della Luce, al Castello visconteo fino al 5 aprile, che riunisce il meglio dei pittori di area lombardo-piemontese, da Giovanni Segantini ad Angelo Morbelli, da Pellizza da Volpedo a Gaetano Previati, a Emilio Longoni.
In otto sezioni tematiche, 70 opere raccontano l’evoluzione di questo movimento, legato al mercante d’arte, pittore e critico Vittore Grubicy de Dragon, che con il fratello Alberto, dal 1876 gestì una importante galleria a Milano, vide ufficialmente la luce nel capoluogo lombardo, alla Triennale di Brera, nel 1891. Nato dalle stesse premesse del Puntinismo francese, il Divisionismo accosta i colori puri e li applica con piccoli tratti filamentosi staccati che l’occhio dello spettatore ricompone in una sintesi tonale in grado di regalare al dipinto una maggiore luminosità.
In esposizione opere fondamentali per la comprensione di quella che può essere considerata fra le prime avanguardie del nostro Paese, come la grandiosa Maternità di Previati, All’ovile di Segantini, Il ponte di Giovanni Pellizza da Volpedo o la grande tela Baci di Sole di Plinio Nomellini.
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