

E la mano? L’ultima attestazione della sua integrità è documentata da fonti databili entro la fine degli anni Trenta del Cinquecento. Testimonianze grafiche, di poco successive, mostrano la mano colossale separata dalla sfera e con l’indice già privo delle due falangi superiori. Il frammento oggi al Louvre, dunque, potrebbe essere entrato nel circuito del mercato antiquario romano già in questa fase molto precoce. Nulla si sa del frammento fino alla sua ricomparsa, nella prima metà dell’Ottocento nella collezione del Marchese Campana, uno dei protagonisti del panorama collezionistico romano dell'epoca, collezione poi in buona parte portata a Parigi nel 1860.

Solo in anni recenti, tuttavia, è stato possibile riconoscere la pertinenza del frammento al colosso di Costantino. La conferma dell’eccezionale scoperta è venuta nel maggio del 2018 grazie a una prova effettuata a Roma con un modello 3D del frammento parigino, operazione coordinata da Françoise Gaultier e da Claudio Parisi Presicce. Al successo dell’operazione sono seguiti la realizzazione di un calco in vetroresina della porzione di dito così ricomposta e la presentazione della mano originale, completata con le falangi mancanti, in occasione delle due grandi mostre dedicate alla collezione Campana al Museo del Louvre e all’Ermitage di San Pietroburgo.
Oggi la mano è esposta nell’Esedra del Marco Aurelio ai Musei Capitolini insieme agli altri bronzi, già in Laterano, donati al Popolo Romano da papa Sisto IV nel 1471.
INFORMAZIONI
Per informazioni sugli ingressi e acquisto biglietti ai Musei Capitolini si deve consultare il sito www.museiincomuneroma.it. L'acquisto online è obbligatorio per l'accesso sabato, domenica e festivi entro il giorno prima. Per gli altri giorni è fortemente consigliato.