"Attenzione: questa non è una mostra contro la caccia. È una mostra che vuole far riflettere quanto sia pericoloso cacciare con i pallini da piombo. E quante alternative ci siano!". Enrico Bassi, naturalista, tra i promotori e curatori della nuova mostra inaugurata al Museo di Storia Naturale di Milano, ci tiene a sottolinearlo. E fa bene: perché questa importante iniziativa è rivolta soprattutto a chi sostiene la caccia "sostenibile" (soprattutto come modo per controllare la fauna selvatica sul territorio). E che dovrebbe essere ancora più sensibile a questa problematica.
Visitando “Il veleno dopo lo sparo. Il piombo nella caccia avvelena gli uccelli, l’ambiente e l’uomo”, nella sala d'ingresso al museo fino al 1° marzo 2026, le evidenze sono chiare. A partire da un dato di fatto: il piombo è tossico per la salute dell'uomo e degli animali, non c'è niente da fare. Ormai questo metallo (che già in antichità provocava il cosiddetto saturnismo, ovvero l'intossicazione da piombo) è bandito da benzine, giocattoli, bigiotteria, tipografia, idraulica, vernici, ceramiche, prodotti sanitari e, soprattutto, da tutti i materiali e oggetti a contatto con gli alimenti (MOCA). Non c'è un livello minimo di presenza di piombo che possa essere tollerato: l’Organizzazione Mondiale della Sanità considera il piombo una neurotossina pericolosa per inalazione, contatto e ingestione. Nonostante tutto questo, è ancora ampiamente impiegato in Europa per le munizioni da caccia.

"Ogni anno, nell’Unione Europea, l’attività venatoria disperde oltre 14.000 tonnellate di piombo nell’ambiente: un metallo che può permanere nel suolo fino ad un secolo" spiega Bassi, che ha curato l'esposizione insieme a Gloria Ramello, Paolo Pantini e Giorgio Chiozzi (con la collaborazione del Museo di Scienze Naturali “E. Caffi” di Bergamo e della Società Italiana di Scienze Naturali). "Ogni cartuccia contiene circa 470 pallini, la maggior parte dei quali finisce nell'ambiente. Gli uccelli acquatici come i fenicotteri lo ingeriscono accidentalmente, mentre rapaci e uccelli che si cibano di carogne, come gli avvoltoi, lo assumono nutrendosi di prede o carcasse contaminate. Secondo l’European Chemical Agency, ogni anno 2,3 milioni di uccelli muoiono per intossicazione da piombo nell'Unione Europea".
Anche l'uomo è interessato: basta ingoiare un frammento di proiettile finito nella carne di selvaggina, per esempio. Se si pensa che fino a 300.000 cinghiali vengono uccisi ogni anno solo in Italia... "È bene precisare che il piombo in forma metallica non è di per sé letale, ma le schegge, i frammenti, la contaminazione nel sangue, nello stomaco e in altri organi provocata dai pallini lo sono eccome".

Una minaccia invisibile ma diffusa
La mostra è molto efficace, con reperti naturalistici, campioni, immagini, collezioni storiche e installazioni multimediali. Soprattutto grandi, semplici, esaurienti pannelli spiegano in modo chiaro e scientificamente provato come questa minaccia invisibile coinvolga non solo la fauna selvatica ma anche l’uomo e gli animali domestici.
Qualcosa è stato fatto, a livello europeo. Dal 15 febbraio 2023 è in vigore il Regolamento UE 2021/57, che vieta l’utilizzo di munizioni al piombo entro 100 metri dalle aree umide europee, riconoscendone ufficialmente la tossicità per fauna, ambiente e salute umana. "In altri paesi, la caccia è già diventata sostenibile e consapevole, per esempio incentivando munizioni alternative ecocompatibili – come acciaio, rame, tungsteno e bismuto" spiega Bassi. "In Danimarca si spara senza piombo dal 1994; negli Stati Uniti quasi tutti gli Stati hanno obbligato le aziende a produrre munizioni alternative al piombo. E sono stati proprio i cacciatori a sostenere questa causa". Invece in Italia il piombo continua a fare da padrone, vuoi per interessi economici, vuoi per questioni politiche. "Eppure, i pallini atossici già ci sono" conclude Bassi. "Spesso i cacciatori temono che le gittate dei loro fucili con i proiettili di rame siano meno performanti: su lunghe distanze possono avere ragione, su altri parametri no. E ci sono davvero molte fantasie sul fatto che il rame non si fermi nel corpo dell'animale. Bisogna sfatare molte credenze".

Insomma, il monito per istituzioni e consumatori è chiaro: l’uso irresponsabile del piombo mette a rischio l’equilibrio degli ecosistemi, la biodiversità e la salute delle persone. Ci vuole un cambiamento culturale e normativo anche in Italia. Il senso civico deve essere una battaglia di tutti e per tutti.
INFORMAZIONI
- Museo di Storia Naturale, corso Venezia 55 Milano; museodistorianaturalemilano.it
- Mostra "Il veleno dopo lo sparo", fino al 1° marzo 2026, inclusa nel biglietto d'ingresso. Da martedì alla domenica, dalle ore 10 alle ore 17.30 (ultimo ingresso 16.30). Chiuso 25 dicembre, 1 e 6 gennaio.
- Durante il periodo di apertura sono previste visite guidate, incontri divulgativi, conferenze e attività didattiche per scuole e famiglie, volte ad approfondire il tema del rapporto tra caccia, ambiente e salute pubblica.
- Il nostro articolo sul perché visitare il Museo di Storia Naturale di Milano
- Da febbraio 2025, i Volontari Touring accolgono i visitatori al Museo di Storia Naturale in alcuni momenti della settimana (così come in altri musei e monumenti civici). La collaborazione, sviluppata nel contesto del progetto Aperti per Voi, vede l’Assessorato alla Cultura del Comune di Milano e Touring Club Italiano affiancati per favorire l’accessibilità del patrimonio culturale civico e promuoverne la conoscenza, accrescendo il senso di appartenenza tra i cittadini e i beni comuni e incentivando la cittadinanza attiva.