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Per ora è solo un annuncio, da marzo si vedrà. Le domeniche gratuite nei musei statali non vengono cancellate ma completamente rimodulate.
Se a fine luglio il ministro dei Beni culturali Alberto Bonisoli aveva annunciato: «Dopo l'estate elimineremo le prime domeniche del mese gratuite nei musei», adesso sembra aver cambiato idea. Non lascia, e non raddoppia, ma intervistato dal Corriere della Sera prova a far chiarezza sulla situazione.
«Non aboliremo le domeniche gratuite ma le aumenteremo. Dopo un attento e prolungato ascolto dei direttori dei musei statali si è pensato di istituire 20 giornate gratuite annuali» ha spiegato il ministro a Paolo Conti.
«Rimarranno gratuite le prime domeniche del mese nella bassa stagione turistica da ottobre a marzo, quando minore è la pressione turistica». Poi è prevista un’intera settimana gratuita come lancio della nuova stagione turistica, a marzo. Resteranno poi a disposizione dei singoli direttori altre 8 giornate gratuite che potranno decidere di utilizzare in base alle necessità e ai flussi turistici.
Ma non è l’unica misura che il ministero pensa di attuare per cambiare la fruizione dei musei statali italiani. Musei i cui numeri - va detto - sono in crescita da anni. Dal 2013 alla fine del 2017 gli ingressi sono passati da 38 milioni a 50 milioni, mentre gli incassi sono cresciuti da 126 milioni di euro a quasi 193 milioni.
Per il ministro bisogna favorire in tutti i modi l’accesso degli under 25 al nostro patrimonio culturale. Per cui propone di far pagare 2 euro a tutti gli under 25 italiani e stranieri a partire dal 2019. «È doveroso mettere le nuove generazioni nelle condizioni di conoscere e amare il patrimonio culturale che dovranno ereditare. Un ingresso semplicemente gratuito sottrarrebbe una doverosa quota di responsabilità nella scelta» sottolinea.
Oggi per chi ha tra i 18 e 25 anni l’ingresso nei musei e nelle aree archeologiche statali è ridotto del 50% e sotto i 18 anni è gratuito. La discussione sulle nuove misure del Mibact è aperta.
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