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L’isola è un pezzo di terraferma circondata dall’acqua. Lo dice il vocabolario. Finita da un pezzo l’epoca delle scoperte geografiche, almeno in Europa, il loro numero dovrebbe essere stabilito una volta per tutte e non cambiare, salvo eruzioni sottomarine o cataclismi vari, certo. Eppure in questi giorni in Estonia sono alle prese con una piccola rivoluzione geografica.
Generazioni di studenti estoni hanno sempre imparato che il loro piccolo Paese consta di 1.521 isole tra grandi e piccole. Ma un indagine condotta dall’Ufficio estone per il territorio con l’ausilio di fotografie aeree ha scoperto che le isole sono molte di più di quanto si è sempre saputo: ben 2.222. Si tratta di isole minuscole (il diametro minimo deve però essere superiore a 25 metri) sparpagliate tra le acque basse del mar Baltico. Di queste, solo 318 superano l’ettaro di superficie.
CONTEGGI SOVIETICI
L’indagine precedente risaliva all’epoca sovietica, quando parte della costa e delle isole del Paese baltico erano off limits perché occupate da basi militari. A far la differenza in questo nuovo studio sono state le tecnologie: che hanno permesso di mappare anche isole piccolissime, poco più che ammassi di sabbia appena emersi. Al conteggio vanno aggiunti anche un centinaio di isolotti che si trovano all’interno di laghi e fiumi precedentemente non conteggiati: il che porta il totale a 2.355 isole. Il nuovo conteggio ha permesso anche di aumentare di quasi cento chilometri quadrati la superficie dell’Estonia, che così arriva a misura 45.226 chilometri quadrati, più o meno quanto Lombardia e Veneto messe assieme.
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