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Bastano poche parole, un rigo appena e la bicicletta viene equiparata agli altri mezzi di trasporto nel tragitto casa-lavoro. Lo stabilisce l'articolo 5 del collegato ambientale alla legge di Stabilità approvato dalla Camera e diventato definitivo con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del 16 gennaio: «Viene altresì considerato sempre indennizzabile l'infortunio c.d. in itinere qualora si sia verificato a seguito dell'utilizzo della bicicletta nel percorso casa-lavoro».
Fino a oggi chi si recava al lavoro in bici non godeva della copertura Inail e quindi, in caso di incidente, doveva dimostrare che il ricorso alla bicicletta fosse necessitato dalla mancanza di mezzi pubblici utili allo spostamento. Un ulteriore riconoscimento che chi sceglie la bicicletta non lo fa per capriccio, ma perché è una scelta consapevole.
Una battaglia iniziata oltre 15 anni dalla Fiab e finalmente recepita dal legislatore, segno che qualcosa sta davvero cambiendo nel rapporto con la bicicletta e nella sua considerazione generale. La norma fa parte di un pacchetto che stanzia risorse per 35 milioni di euro per la realizzazione di un programma sperimentale nazionale di mobilità sostenibile casa-scuola e casa-lavoro, con la creazione di figure di mobility manager nelle scuole e nei posti di lavoro. E finanzia con 5 milioni di euro il recupero e la riqualificazione a uso ciclo-pedonale del tracciato dismesso dell'asse ferroviario Bologna-Verona.
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