Ci sono pochi luoghi in Italia dove si riesce davvero a isolarsi nella natura. Troppo urbanizzato il nostro Paese, troppo densa la popolazione, troppo invasivi i rumori, le luci della città, l’onnipresenza delle auto. Eppure in Toscana, a cavallo dell’Appennino c’è un parco dove il silenzio per secoli ha favorito la meditazione, la spiritualità e il congiungimento con la natura: il parco nazionale delle foreste Casentinesi. Senza dover essere San Francesco o qualche eremita di Camaldoli, il parco è un posto ancor oggi ideale per un che permette di sperimentare il risveglio dei sensi attraverso il contatto con la natura, l’alimentazione, il movimento e la meditazione. E infatti le foreste di faggi secolari del Casentino sono la sede prescelta per il progetto La Via delle Foreste.
Un progetto che nasce da un’idea di Enrica Bortolozzi con la supervisione scientifica di Franco Berrini, entrambi fondatori dell’Associazione “La Grande Via” e permette a chi partecipa di vivere una vera e propria immersione nella natura. Un programma di attività sensoriali articolato che va dalle camminate alla contemplazione dei frattali, dall’ascolto degli elementi come acqua e vento alla cucina Macro-mediterranea, dalla composizione floreale alla conoscenza degli oli essenziali. Il tutto insieme a medici, guide forestiali, esperti della nutrizione, del movimento consapevole e della ricerca interiore. “La Via delle Foreste” si svolge da maggio e per tutta l’estate, consiste in un’esperienza totale di “forest bathing”, ovvero una pratica nata in Giappone dove bisogna spogliarsi di ogni accessorio (cellulare, orologio, macchina fotografica ecc) e preconcetto, per accogliere poi le emozioni e a prenderne atto. Si inizia così a percorrere lentamente e in silenzio il sentiero immergendosi nella natura, lasciandola entrare attraverso le mani, le orecchie, il naso, gli occhi e la bocca. Isolandasi nella natura e con la natura.