Un nuovo Patrimonio culturale immateriale per il nostro Paese. A seguito del pronunciamento del Comitato intergovernativo UNESCO, a entrare nella prestigiosa lista è la cultura del tartufo: più precisamente (questo è il nome del patrimonio iscritto), "La cerca e la cavatura del tartufo in Italia: conoscenze e pratiche tradizionali".

Le conoscenze e le pratiche tramandate oralmente per secoli caratterizzano la vita rurale dei tartufaiin 14 regioni italiane. Un patrimonio di conoscenze vaste, incentrate sulla profonda conoscenza dell’ambiente naturale e degli ecosistemi, che enfatizza il rapporto tra uomo e animale, riunendo le competenze del tartufaio e quelle del cane con la sua capacità olfattiva, di cui l’uomo è abile addestratore e con il quale crea un rapporto simbiotico. Una tradizione antica che racconta una pratica che accomuna l’Italia dal Nord al Sud declinata secondo l’identità culturale locale, tramandata attraverso storie, aneddoti, pratiche e proverbi.

Secondo le parole del Ministero della Cultura, si tratta della prima candidatura nazionale del patrimonio immateriale che "rappresenta il tema della biodiversità culturale come fattore chiave per l’identificazione di un elemento capace di unire ai tratti storici ed antropologici millenari la dimensione della trasmissione intergenerazionale non-formale e l’interdipendenza tra uomo e natura nei diversi habitat naturali e territori vocati". 

UNA NUOVA CONSAPEVOLEZZA
Il percorso che ha accompagnato la candidatura ha consentito anche l'acquisizione di una nuova consapevolezza, quella dell'essere comunità, e ha pemesso di portare avanti un lavoro di catalogazione finora mai realizzato per documentare una lunga tradizione praticata e tramandata in gran parte del Paese. Il coordinamento tecnico-scientifico istituzionale è stato del Servizio II Ufficio UNESCO del Segretariato Generale del Ministero della Cultura (MiC); a partecipare al progetto una rete interregionale nazionale composta dall’Associazione nazionale Città del tartufo (Anct), da soggetti riuniti in gruppi associati nella Federazione nazionale associazioni tartufai italiana (Fnati), da altre libere associazioni e da singoli tartufai. 

 “Siamo entusiasti di questo risultato, finalmente ce l’abbiamo fatta – ha commentato Michele Boscagli, presidente di Anct – otto anni di lavoro sono stati apprezzati, è stato un percorso che, grazie alle istituzioni competenti, ha dato l’opportunità a tutti i soggetti coinvolti di comprendere l’importanza di salvaguardare saperi e conoscenze della tradizione dei tartufai italiani. Un patrimonio collettivo, prezioso anche per le generazioni future, che va ben oltre il valore del prodotto in sé”.  “Un’ottima notizia”, commenta la sottosegretaria alla Cultura, Lucia Borgonzoni, sottolineando come “con questa iscrizione salgono a 15 gli elementi italiani che fanno parte del patrimonio culturale immateriale dell’umanità riconosciuto dall’Unesco”.

I PATRIMONI CULTURA IMMATERIALI UNESCO IN ITALIA
A proposito, eccoli:
- 2008 Opera dei Pupi siciliani;
- 2008 Canto a tenore sardo;
- 2012 Saper fare liutario di Cremona;
- 2013 Dieta mediterranea, elemento transnazionale (comprendente oltre all’Italia anche altri Paesi);
- 2013 Feste delle Grandi Macchine a Spalla (La Festa dei Gigli di Nola, la Varia di Palmi, la Faradda dei Candelieri di Sassari, il trasporto della Macchina di Santa Rosa a Viterbo);
- 2014 Vite ad alberello di Pantelleria;
- 2016 Falconeria, elemento transnazionale (comprendente oltre all'Italia anche altri Paesi);
- 2017 L'Arte del "pizzaiuolo" napoletano;
- 2018 L'Arte dei muretti a secco, elemento transnazionale (comprendente oltre all'Italia altri Paesi);
- 2019 Perdonanza Celestiniana;
- 2019 Alpinismo, elemento transnazionale (comprendente Italia, Francia e Svizzera);
- 2019 Transumanza. elemento transnazionale (comprendente Italia, Austria e Grecia);
- 2020 L'arte delle perle di vetro, elemento transnazionale (comprendente anche la Francia);
- 2020 L’arte musicale dei suonatori di corno da caccia, elemento transnazionale (comprendente anche Belgio, Francia, Lussemburgo);
- 2021 Cerca e cavatura del tartufo in Italia: conoscenze e pratiche tradizionali.